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Milan, Sacchi: “Pioli poca riconoscenza come Maldini. L’allenatore e Lopetegui…”

Stefano Pioli AC Milan Roma-Milan 2-1 Europa League 2023-2024
Sacchi, ex rossonero, ha scritto un lungo pezzo su Stefano Pioli, con un paragone con Maldini. Ecco il punto sul nuovo allenatore del Milan
Emiliano Guadagnoli Redattore 

Arrigo Sacchi, ex allenatore rossonero, ha scritto un lungo pezzo su Stefano Pioli, con un paragone con Maldini. Sulle pagine de 'La Gazzetta dello Sport', infatti, si parla del futuro del tecnico del Diavolo (ECCO QUANTO SAPPIAMO) e di Lopetegui, possibile nuovo allenatore del Milan. Ecco il parere di Sacchi.

Sacchi sul Milan e Pioli

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"Pare proprio che l’eliminazione dall’Europa League sia costata la panchina a Stefano Pioli. La cosa mi dispiace, perché considero Stefano un bravo allenatore e una brava persona. Ma nel calcio, si sa, la riconoscenza non esiste e così, di quel gruppo che conquistò il titolo, nel futuro non ci sarà più nessuno: Maldini e Massara, i dirigenti che avevano allestito quella formazione sono stati mandati via nella scorsa estate, e adesso toccherà a Pioli. Il Milan, stando alla classifica attuale, è secondo: non proprio una posizione da buttare via. Inoltre guidare una squadra piena di stranieri, in Italia, è molto complicato. Dunque, alla fine di ogni ragionamento, mi pongo la seguente domanda: gli acquisti dell’estate passata sono tutti farina del sacco di Pioli, oppure c’è anche la mano di dirigenti che allenatori non sono? Se questi giocatori li ha voluti tutti Pioli, allora mi arrendo. Se, invece, come credo, li hanno presi i dirigenti, è un altro discorso. Al Milan tutti devono guardarsi dentro e fare un bell’esame di coscienza: i dirigenti, l’allenatore, i giocatori".

Sacchi su Lopetegui e il nuovo allenatore del Milan

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"Si fa il nome di Lopetegui. Non lo conosco benissimo, l’ho seguito quando ha guidato la Spagna, durante la sua breve esperienza al Real Madrid e quando ha allenato (con successo) il Siviglia. Tuttavia mi sento di dire una cosa: gli allenatori stranieri, ultimamente, non hanno quasi mai incantato in Italia. I dirigenti dovrebbero fermarsi a ragionare. È necessario che puntino su un allenatore che goda della loro completa fiducia, e che non venga messo in discussione alla prima sconfitta. Che i dirigenti non si mettano in testa di voler fare gli allenatori, perché non lo sono, e che non vogliano scegliere e comprare i giocatori da consegnare al tecnico. Sarebbe un errore gravissimo. Gli uomini con cui dovrà lavorare li deve scegliere l’allenatore". LEGGI ANCHE: Milan, Cardinale: "Resto a lungo e non vendo. RedBird proprietario. L'obiettivo..."

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