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Bilancio Milan, la crisi arriva da lontano: c’entra anche Elliott

Ivan Gazidis, amministratore delegato AC Milan(credits: GETTY Images)

Milan, bilancio in deficit pesante. La strategia troppo aggressiva dei cinesi è stata replicata dal fondo Elliott. Gli errori da Silvio Berlusconi in poi

Daniele Triolo

"ULTIME MILAN - Il 'Corriere dello Sport' oggi in edicola ha analizzato il difficile momento societario del Milan, che ha chiuso il bilancio al 30 giugno 2019 con un passivo consolidato di 146 milioni di euro. Il primo dell'era Elliott Management Corporation, un rosso davvero pesante che non è frutto del presente e soltanto della proprietà americana, la quale ha trovato una situazione debitoria molto complicata da migliorare.

"I ricavi, infatti, sono fermi da almeno dieci anni, all'epoca di Silvio Berlusconi, mentre sono aumentate, con il tempo, le spese: il tutto senza raggiungere risultati sportivi significativi. Il Milan è una società che, da anni ormai, spende senza ottimizzare: il quinto posto del passato campionato è il risultato sportivo migliore delle ultime sette stagioni. Tutto nasce, secondo il quotidiano romano, dagli ultimi anni della gestione Berlusconi, quando la holding di famiglia ha limitato gli investimenti sul Milan, ripianando ogni anno il debito crescente.

"Tanti ingaggi pesanti per giocatori sul viale del tramonto che hanno peggiorato il risultato sul campo incidendo, male, sul bilancio. Spendere tanto, vincere meno: il Milan, per anni, ha vissuto così, allontanando, di fatto, tanti potenziali sponsor e chiudendo il bilancio, nel 2016, con una perdita netta, consolidata, di 74,9 milioni di euro. A fronte di tante difficoltà, il 13 aprile 2017 è arrivata la cessione del 99,93% del club rossonero dalla Fininvest ai cinesi.

"Con Yonghong Li al comando, e la coppia Marco Fassone-Massimiliano Mirabelli a gestire la parte sportiva, il Milan ha adottato una politica aggressiva per smuovere le acque e cercare di tornare al successo. Spesi 232 milioni di euro sul mercato per arrivare al sesto posto. In più, il Diavolo, visto il pesante passivo di bilancio dell'era cinese (-126 milioni di euro), è stato escluso dall'Europa League, salvo poi essere riammesso soltanto dal Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS) di Losanna.

"Il 10 luglio 2018 il fondo Elliott ha escusso il proprio pegno, il Milan, rilevando il club rossonero al posto dell'insolvente Yonghong Li e, di fatto, ha adottato la stessa linea aggressiva, investendo ben 153 milioni di euro in calciatori tra l'anno scorso, dirigenti Leonardo e Paolo Maldini, che nel corso dell'ultima estate. Gli investimenti, a maggio 2019, hanno portato un deludente quinto posto e, qualche mese più tardi, l'esclusione dall'Europa League per non aver rispettato i parametri del Fair Play Finanziario ... La proprietà, però, non sembra poi essere così preoccupata: per scoprire perché, continua a leggere >>>

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