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Milan ristretto, riserve in affanno: Pioli non può fare vero turnover

Stefano Pioli AC Milan

Fra infortuni e CoVid, tanti uomini chiave del Milan di Stefano Pioli hanno perso la forma. E le riserve non sempre sono alla loro altezza

Daniele Triolo

'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola ha dedicato un approfondimento al Milan di Stefano Pioli, reduce dalla sconfitta di Firenze, la prima nel campionato di Serie A, sottolineando un particolare. La panchina lunga sembrava, infatti, destinata a diventare la forza dei rossoneri in questo torneo. Ma fra un infortunio e l'altro si è accorciata spesso. Alcuni calciatori del Milan, quindi, sono andati fuori giri per le troppe partite giocate ed i rossoneri sono entrati in riserva con la benzina.

La spia si è accesa, secondo la 'rosea', soprattutto nel reparto offensivo. Questo peggioramento della forma, unito allo scarso smalto di chi è entrato in gioco, ha creato un mix che, questa volta, Pioli non è riuscito a gestire. Spesso il tecnico del Milan, infatti, è stato bravo a far alzare il rendimento di chi giocava meno. Innalzandosi, però, il livello e le qualità degli impegni, si cominciano a vedere le differenze.

Mentre Pierre Kalulu, chiamato a sostituire Davide Calabria in Fiorentina-Milan, non ha deluso le attese, è stato disastroso Matteo Gabbia, colui che ha sostituito Fikayo Tomori. Ha giocato al posto di Alessio Romagnoli, che non stava benissimo, e regalato due gol ai viola, il primo (errore in collaborazione con Ciprian Tătărușanu) e il terzo, messo a segno da Dušan Vlahović scattato sul filo del fuorigioco.

Ora il dilemma per Pioli: puntare di nuovo subito su Gabbia, sul quale il Milan punta per il futuro, oppure aspettare che si dissolvano le scorie? Male, come detto, anche il portiere rumeno Tătărușanu. Il quale, però, quindici giorni fa, aveva evitato la sconfitta nel derby parando il calcio di rigore di Lautaro Martínez. Il Milan non vede l'ora che torni Mike Maignan per tornare ad avere una garanzia anche tra i pali.

A destra il Milan di Pioli può contare anche su Alessandro Florenzi. Un po' terzino un po' esterno alto, fin qui ha deluso le aspettative tra infortuni, operazione e spezzoni di gara disputati. Quanto al trequartista, se ne discute dalla scorsa estate. Brahim Díaz era partito fortissimo ed ora è in riserva. Il suo cambio naturale dovrebbe essere Junior Messias, ma fin qui, nei 49' giocati tra Bergamo e Firenze, non ha incantato.

Rafael Leão ha giocato sempre, è in debito di ossigeno. Ma dovrà fare gli straordinari perché Ante Rebić si è nuovamente infortunato e starà fuori per un mese abbondante. Theo Hernández, che ha regalato il secondo gol a Vlahović in Fiorentina-Milan, ha in Fodé Ballo-Touré un sostituto non propriamente all'altezza. Pioli, insomma, tra infortuni e cause di forza maggiore, non può permettersi di fare un vero turnover.

Infine, c'è il rebus Olivier Giroud. In Serie A, ha segnato 4 gol in 8 partite. In Champions League, ancora a secco. Problema tattico, forse: il francese ha dimostrato di non trovarsi poi così bene con Zlatan Ibrahimović. Il quale, quando è in forma, gioca titolare 90' e si prende il proscenio. Ultimamente, però, l'orchestra del Milan, solitamente ben coordinata, ha stonato un po'. Motivo per cui Pioli potrebbe anche modificarne lo spartito nelle gare a venire. Milan, duello di mercato con la Juve per il nuovo Pogba. Le ultime >>>

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