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De Sciglio: “Vicino alla depressione, ora torno a vivere”

Mattia De Sciglio, terzino del Milan (credits: GETTY Images)

Mattia De Sciglio ha raccontato i motivi delle sue prestazioni incolore in campo: problemi di fiducia. Poi il lavoro con un mental coach la ha salvato.

Stefano Bressi

Era troppo evidente il cambiamento di Mattia De Sciglio nel corso di questi anni. Il numero 2 del Milan sembrava un giocatore totalmente diverso rispetto a quello degli esordi. Tutti si chiedevano i motivi. Sembrava un talento che si fosse perso per strada, una meteora.

A chiarire tutto ci ha pensato proprio lui, come riporta il Corriere dello Sport: "Adesso sono di nuovo felice e ho ritrovato la gioia di vivere" dice il terzino azzurro. Che poi continua: "Ho vissuto un periodo no, per vari motivi tra cui gli infortuni. Poi ho lavorato con Stefano Tirelli, preparatore e mental coach. Così sono tornato sereno e ho ricominciato a dare il meglio anche in partita. Non era una vera depressione, ma conosco la storia di Buffon e so che quel rischio esiste".

E la differenza si è notata subito. Le prestazioni del prodotto del vivaio del Milan hanno subito una metamorfosi non da poco. De Sciglio è stato vicino alla depressione. Non sarebbe il primo: la FifPro un anno fa ha pubblicato i dati di uno studio fatto in 11 Paesi (non in Italia) dai quali si stabiliva che un giocatore su tre soffre di depressione. Non tutti hanno il coraggio di dirlo, Mattia l'ha fatto dopo averla sfiorata e poi essersene allontanato. Ora ha una carriera davanti e la speranza è di vedere sempre il De Sciglio della finale di Coppa Italia.

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