Dopo aver parlato ai microfoni di Premium Sport e di Radio Rai, il tecnico del Milan Sinisa Mihajlovic ha commentato anche ai microfoni di Sky Sport la prestazione, pessima, della sua squadra contro l'Atalanta. Ecco le sue parole: "Vorrei fare le condoglianze per la scomparsa di Cesare Maldini, una persona che ho avuto la fortuna di conoscere. Un grande giocatore, allenatore e soprattutto un grande uomo".
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Mihajlovic a Sky: “Così non va. Ritiro ultima carta che mi resta”
Ecco le parole di Sinisa Mihajlovic ai microfoni di Sky Sport al termine di Atalanta-Milan, gara giocata male e persa dai rossoneri
La partita: "Mi scuso con i tifosi, è stata una partita inaccettabile, per questo andiamo in ritiro, almeno fino a sabato, ma non è un problema, posso continuare fino a fine stagione. Avevo detto alla squadra in tutti i modi che doveva stare attenta e fare certe cose, così non è stato, per questo andiamo in ritiro. Continuiamo a fare gli stessi errori, sempre le stesse cose. Così non si va da nessuna parte. Adesso arriva la Juventus che in questo momento è nettamente più forte di noi, cercheremo di prepararla bene"
Il focus sugli allenamenti: "Non cerco alibi e non li voglio nemmeno per i miei giocatori, siamo professionisti, dobbiamo pensare a noi stessi e fare le cose come si deve. Non chiedo mai alla squadra di vincere, ma di fare bene il lavoro per cui vengono pagati e se non è così le cose non mi piace. Lavorò su tutto, ma certe cose, purtroppo, non le puoi allenare"
La mancanza di attenzione: "Io penso che la classifica che abbiamo è quella che ci siamo meritati, in tutti i sensi. Poi naturalmente ci sono disattenzioni quando si prendono gol, c'è sempre qualcosa che si doveva fare e che non è stato fatto. Non è mai facile correggere certe cose, perchè la fame e l'atteggiamento non devono mai mancare"
Il ritiro: "Credo che la squadra sia conscia dei suoi limiti, non so se il ritiro possa avere successo, ma voglio provare così è l'ultima carta rimasta, tutto il resto lo abbiamo provato. Adesso staremo la a Milanello, almeno fino a sabato. Guarderemo le partite e ci alleneremo, se serve stare fino al termine del campionato, a me non interessa".
La mentalità: "Che questo non sia più il Milan di qualche anno fa lo sanno tutti, non ci sono più i giocatori di una volta. In tutte le squadre dove ho allenato sono rimasti solo 1/2 giocatori in grado di guidare il gruppo. E' una generazione completamente nuova e l'allenatore deve controllare di più il gruppo. E' una situazione anche stimolante per chi come me non cerca alibi. Se perdiamo è sempre colpa mia, se si vince è merito della squadra, ma è giusto così, io ragiono così".
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