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Il Mondiale, l’incontro con Capello e la carriera: Ibrahimovic si racconta

Il Mondiale, l'incontro con Capello e la carriera: Ibrahimovic si racconta (getty images)
Zlatan Ibrahimovic, attaccante del Milan, ha rilasciato una bella intervista in occasione dell'evento 'Globe Soccer Awards' a Dubai

Enrico Ianuario

A Dubai si è tenuta la 13esima edizione del 'Globe Soccer Awards', evento in cui sono stati premiati diversi volti noti del calcio internazionale. Presenti anche diversi personaggi del Milan: tra questi Paolo Maldini e Frederic Massara - premiati come migliori direttori sportivi dell' anno - e Zlatan Ibrahimovic, il quale ha ricevuto un premio alla carriera. 'Gazzetta.it' riporta le dichiarazioni rilasciate dall'attaccante svedese, il quale è stato intervistato insieme al difensore del PSG Sergio Ramos.

Sul modo di lavorare dei club: "I giovani che diventano forti da subito sono appannaggio di alcuni team importanti che hanno più soldi da spendere. Ma alla fine gli investimenti fanno crescere tutti. I club che non hanno soldi devono lavorare diversamente, in modo più intelligente. Usare giocatori di esperienza per far crescere i giovani. Poi, chiaro, se sei il Psg metti in piedi un Dream Team".

Sul Mondiale: "Difficile non esserci in Qatar. Probabilmente guarderò tutte le partite. O forse guarderò me stesso allenarmi".

Ibrahimovic sulla sua passione per il calcio: "La passione è quella che ti manda avanti. Ho 41 anni, se non avessi passione non sopravvivrei. Tutto va veloce, io devo lavorare sempre duro, allenarmi, recuperare. Passione, passione, passione. Quando perdi la passione perdi la disciplina. Il mio vero ispiratore è Mohamed Alì, ma se dovessi scegliere un giocatore come modello direi Ronaldo il Fenomeno, perché mi ha fatto appassionare al calcio".

Sull'incontro con Fabio Capello: "Mi ha fatto grande, ma mi ha anche rotto… Quando sono arrivato alla Juve, il primo giorno ero entusiasta di essere finalmente in una grande squadra. Vedo Capello e lo saluto, 'buongiorno Mister'. Lui sfogliava la Gazzetta dello Sport, e non alzò gli occhi e non mi rispose. E dopo 10 minuti ancora aspettavo… Ho imparato molto da lui, mi ha insegnato la disciplina".

Sulla sua carriera: "Ho avuto la possibilità di giocare con e contro i migliori giocatori al mondo. Nei migliori club. Ho fatto di tutto per tirare fuori il meglio di me. Qualcuno dice che avrei potuto fare di più, ma quello che ho fatto ho fatto. Da piccolo ero competitivo? Certo. Perché essere solo bravo, se puoi essere il migliore?" Maldini: "Rinnovo Leao? Non è stato possibile prima del Mondiale"

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