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Milan, Pioli: “De Ketelaere? San Siro pesa. Leao, Theo, Maldini e l’addio. Dico che…”

Emiliano Guadagnoli Redattore 

Sull'addio al Milan

«C’è stato un momento preciso: ritorno dei quarti di Europa League, Roma-Milan, all’Olimpico. All’andata avevamo perso 1-0. In spogliatoio, prima del match feci un discorso da pelle d’oca, uno dei miei più sentiti di sempre. Ero sicuro di passare. Invece alla squadra non arrivò nulla e in campo fece poco. Lì mi accorsi che quello che davo non bastava più. L’empatia si era guastata. Rimpianti e rimorsi? Nessuno. Per me, esiste un solo metro per valutare un’avventura professionale: valutare la squadra come l’ho trovata e come l’ho lasciata. Tutto ciò che è accaduto in mezzo, di buono e di cattivo, fa parte del percorso e va accettato. Per 5 anni ho dato al Milan tutto quello che avevo, per far felice club, giocatori e tifosi. Ma non ho ricevuto in cambio meno di quello che ho dato. I conti tornano. Ho vissuto emozioni inimmaginabili e indimenticabili. Sarò grato per sempre».

Una foto del suo Scudetto

«Al gol di Tonali alla Lazio, Giroud, un po’ felice per il gol importantissimo, un po’ seccato perché lo avevo tirato fuori, mi salta addosso e mi butta a terra… Pochi se ne sono accorti. E poi la festa scudetto e la gioia dei miei amici a Sassuolo. Pochi oggi ricordano com’era giovane quella squadra. Abbiamo fatto un lavoro mentale incredibile. Io auguro al Milan tanta gioia del genere anche in futuro e tutto il bene possibile. Con tutto il cuore».

Su Ibrahimovic dirigente

«Quando affronti un mestiere nuovo, devi imparare tante cose e cresci anche attraverso gli errori. Zlatan è intelligente, crescerà e farà bene». LEGGI ANCHE: Calciomercato Milan - Conceicao: parla chiaro! Svelato il possibile colpo?


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