George Weah, ex attaccante del Milan, si è concesso ai microfoni de Il Giornale e ha commentato l'episodio di razzismo che ha coinvolto Mike Miagnan a Udine. Le sue parole.
INTERVISTE
Ex Milan, Weah: “Maignan ha fatto la cosa giusta, il razzismo umilia”
Sull'episodio: "Penso che Mike, lasciando il campo, abbia fatto la cosa giusta. Quella gente non deve entrare negli stadi. Mike si è sentito umiliato. Purtroppo il razzismo è diffuso ovunque, era così anche ai miei tempi, anche in campo, non solo sulle tribune e nelle curve. È un modo per provocare, vogliono attaccare l'avversario sportivo, ma usando il razzismo ti feriscono, ti umiliano. So che hanno chiuso lo stadio di Udine per una partita, paga anche chi non ha colpe, ma penso sia giusto così. Dovrebbero essercene tante partite a porte chiuse, forse la gente capirebbe che i razzisti vanno isolati".
Sullo screzio con Jorge Costa in Porto-Milan del 1996:"A quel tempo capitava spesso che gli avversari mi dicessero negro e mi insultassero per la mia pelle, ma lui aveva esagerato, facendomi il verso della scimmia per tutta la partita, davanti a tutti, i suoi e i miei compagni, anche all'arbitro. Nessuno mi ha tutelato, ho avuto 6 giornate di squalifica, ma rifarei quello che ho fatto, spero che lui se ne sia ricordato quando si è trovato di fronte altri giocatori neri. No, non l'ho mai più incontrato, ma non m'interessa". LEGGI ANCHE: Mercato Milan, un sogno in attacco e i candidati per la difesa >>>
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