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Galliani: “Zaccheroni? Idea tutta mia. Nel 2016 volevamo Zielinski”

Adriano Galliani, ex amministratore delegato dell'AC Milan (credits: GETTY Images)

MILAN NEWS - Adriano Galliani, ex amministratore delegato del Milan ed oggi al Monza, ha parlato dei tanti incroci passati con l'Udinese in un'intervista

Daniele Triolo

"MILAN NEWS - Adriano Galliani, ex amministratore delegato del Milan ed oggi al Monza, ha parlato dei tanti incroci di mercato passati con l'Udinese in un'intervista esclusiva con 'Il Messaggero Veneto' oggi in edicola. Queste le dichiarazioni più interessanti di Galliani:

"Sul primo ricordo di Giampaolo Pozzo: "Tra noi è nata subito una simpatia reciproca. Ci si incontrava in occasione delle partite tra Milan e Udinese, negli ultimi anni ci vediamo anche in vacanza a Ibiza. Siamo vicini di ombrellone".

"Sugli affari di calciomercato tra Udinese e Milan: "Pozzo è un abile imprenditore che ha trasportato le sue conoscenze nel mondo del calcio. Io ho fatto l'amministratore delegato del Milan dal 20 febbraio 1986 al 13 aprile 2017 e le trattative più difficili sono state quelle con l'Udinese. Lo dico in senso buono: terribile fare affari con i Pozzo. Quando trattavi con Giampaolo e pensavi di aver raggiunto l'accordo, il giorno dopo ti richiamava dicendo che così non andava bene. Allora chiamavi Gino, sembrava tutto a posto e il giorno dopo arrivava la telefonata di Pozzo junior, affranto, che sosteneva di non essere sulla stessa lunghezza d'onda del padre. Avete presente i telefilm americani con il poliziotto buono e quello cattivo? Ecco, i due Pozzo sanno recitare bene quella parte: uno è Starsky, l'altro è Hutch".

"Sull'arrivo di Alberto Zaccheroni al Milan: "Fu una idea tutta mia. Noi qualche anno prima puntammo su un allenatore, Arrigo Sacchi, che non aveva mai allenato in Serie A. Detto che non ci siamo mai fatti condizionare dal curriculum, Alberto aveva fatto molto bene con l’Udinese portandola al terzo posto e a me piaceva da matti come giocavano i bianconeri".

"Sullo Scudetto del 1999 con Zaccheroni: "Eravamo reduci dalle due stagioni peggiori della gestione di Silvio Berlusconi: un decimo e un undicesimo posto con Sacchi e Fabio Capello in panchina. Ariedo Braida mi disse che Zac aveva già firmato con un’altra squadra, alzai il telefono e chiamai Alberto: era libero e trovammo l’accordo in poco tempo".

"Su Braida: "Ariedo lo conosco dal novembre 1975, quando lo scambiammo nel mercato di novembre con Vanni Peressin, che andò al Palermo e lui venne al Monza. Un mese dopo venimmo a vincere ad Udine per 1-0, si giocava ancora al 'Moretti'. A fine stagione fummo promossi in Serie B. Ariedo, terminata la carriera al Sant'Angelo Lodigiano, venne a fare il direttore sportivo al Monza; nel 1984 lavorò all'Udinese. Poi quando Berlusconi prese il Milan mi raggiunse in rossonero. Il Presidente voleva Italo Allodi come D.S. e mi ripeteva sempre: 'Ariedo chi? Ma Ariedo chi?'. Alla fine la spuntai io. Braida ha fatto un lavoro straordinario, ha portato tanti campioni al Milan. Lo considero come un fratello".

"Sull'Udinese che acquistò Giovanni Stroppa e Thomas Locatelli dal Milan: "In quegli anni la nostra squadra era straordinaria, in rosa avevamo cinque dei primi dieci classificati al Pallone d'Oro e molti ottimi giocatori come Stroppa e Locatelli, per giocare con continuità, dovevano andare altrove. Stroppa, va ricordato, giocò e segno nella finale della Coppa Intercontinentale".

"Sull'acquisto di Marek Jankulovski nell'estate 2005: "In realtà lo prendemmo a gennaio, lasciandolo in prestito in Friuli. Marek si infortunò nella semifinale di Coppa Italia contro la Roma: lesione ai legamenti della caviglia dopo un'entrata di Vincent Candela, se non erro. Rispettammo l'accordo e lo acquistammo. Poi Marek nel 2007 vincerà Champions League, Supercoppa Europea, segnando nella finale contro il Siviglia e l'Intercontinentale. E lo Scudetto del 2011".

"Sull'acquisto di Angelo Colombo nel 1987: "Il Presidente dell'Udinese era ancora Lamberto Mazza. I Pozzo sarebbero arrivati un paio di mesi dopo. Colombo, voglio sottolinearlo, fu titolare nelle finali di Coppa dei Campioni vinte a Barcellona e Vienna contro Steaua Bucarest e Benfica".

"Sull'esperienza al Milan dell'ex friulano Oliver Bierhoff: "Da buon tedesco tirò dritto per la sua strada. Fu decisivo con i suoi 20 gol nella stagione dello Scudetto e senza la sua rete di testa a Perugia il titolo lo avrebbe vinto la Lazio. E comunque guardate che gli attaccanti si comprano guardando l'almanacco 'Panini': Bierhoff, come Filippo Inzaghi, di gol ne ha sempre segnati tanti".

"Sul post-carriera di Bierhoff nella Federcalcio tedesca: "Il ragazzo, che arrivava da una famiglia importante, ha sempre avuto una spiccata intelligenza. Il padre è stato un manager di livello".

"Su Maurizio Ganz, friulano doc ed ex rossonero: "Maurizio fu uno dei protagonisti dello Scudetto del 1999. Nelle ultime gare segnò gol decisivi. Quello che mi è rimasto più impresso lo fece alla Sampdoria. Minuto 93: Massimo Ambrosini, che non ha mai battuto un corner in vita sua, lo calciò perché non c'era più tempo e in mischia Maurizio calciò segnando, anche grazie ad una deviazione, la rete del 3-2. In quel momento capimmo che lo Scudetto era davvero possibile".

"Sull'affare mancato tra Udinese e Milan: "Quello di Piotr Zielinski. Nel 2016 abbiamo fatto il possibile per portarlo in rossonero, ma dalla stagione prima non eravamo più liberi di fare mercato e alla fine il ragazzo andò a Napoli. Zielinski, però, era un giocatore che ci piaceva tantissimo".

"Sull'interesse del Milan per Antonio Di Natale: "Totò è stato un giocatore straordinario, divertente, bellissimo da vedere, ma in quel ruolo noi abbiamo avuto altrettanti grandi giocatori come Zlatan Ibrahimovic, Antonio Cassano, Ronaldinho e Robinho". RALF RANGNICK, INTANTO, HA AVANZATO UNA RICHIESTA DI MERCATO ALLA DIRIGENZA ROSSONERA >>>

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