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Kaladze, consigli al Milan: “Fai così con Pioli, Theo e … Kvara”

intervista Kaladze AC Milan
Kakhaber Kaladze, Sindaco di Tbilisi (Georgia), ex difensore del Milan, ha parlato in esclusiva a 'La Gazzetta dello Sport'. Le dichiarazioni
Daniele Triolo Redattore 

Kakhaber Kaladze, ex difensore di Milan e Genoa in Serie A, oggi è Sindaco di Tbilisi, la capitale del suo Paese, la Georgia. Ha rilasciato, in queste ore, un'intervista sui rossoneri in esclusiva per 'La Gazzetta dello Sport'. Ecco, dunque, le sue dichiarazioni.

Ex Milan, le parole di Kaladze alla 'rosea'

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Kaladze sul Milan: "Se lo vedo ancora? Ci mancherebbe pure, lo vedo sempre in base agli impegni istituzionali. Quello che rappresentano quei colori lo sanno tutti: il Milan è vita".


Sulla squadra di oggi lontana parente da quello che fu il suo Milan: "Non saprei neanche descrivere la fase che stiamo vivendo, è difficile da capire vista da fuori. Tanti cambi a tutti i livelli, ma forse ancora la macchina non si è assestata e la squadra non è al livello di quella grande del passato. Ha pagato tanti infortuni, ma se il Milan vuole ricostruire piano piano e puntare al massimo, servono nuovi acquisti mirati in tutti i reparti: il momento della scelta è sempre difficile, ma da lì passerà il futuro".

Sul futuro del Diavolo: "La cosa principale è restare tra le prime quattro e dare continuità alla qualificazione alla Champions: da lì non si prescinde. Poi perché non provarci pure in Europa League? Lì ho visto belle partite, anche se ci sono due avversarie fortissime per la vittoria: il Bayer Leverkusen è stupefacente e poi il Liverpool vorrà salutare Jürgen Klopp vincendo tutto".

Sull'Europa League che, se vinta, potrebbe salvare la stagione del Milan: "Nel 2007 l’Europa — anche se quella era Champions League ... —, salvò la nostra stagione, quindi dico di sì. Ma, a prescindere da qualsiasi risultato, serve molto lavoro per ricreare una società forte e recuperare il terreno che separa dall’Inter. È la missione dei dirigenti, a partire da Zlatan Ibrahimovic".

Sull'Inter così lanciata verso la vittoria: "Il derby mi mancava, è speciale anche quando smetti. Ora devo ammettere che l’Inter è fortissima, riesce ad essere tecnica ma pure fisica: oltre lo Scudetto, può davvero vincere la Champions. Ma io resto milanista, eh ...".

"Pioli? Ogni ciclo finisce. Theo decisivo. Nel mio Milan eravamo fratelli"

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Sul ciclo di Stefano Pioli nel Milan: "Tutti i cicli hanno una fine, ma io considero Pioli un bravissimo tecnico. Lo ha dimostrato non solo con lo Scudetto, ma va messo nelle condizioni migliori. Deve avere con sé una squadra da Milan e non essere lasciato solo nei momenti di difficoltà".

Sull'apporto di Theo Hernández nel Milan: "Più che importante, è decisivo: ha spinta, assist, gol, tutto ciò che si chiede a un esterno moderno. E poi in coppia con Rafael Leao è una trappola mortale. Si deve partire da questa coppia che poche altre squadre in Europa hanno".

Sulla possibile assenza di leadership e autorevolezza nel Milan: "Quella non si compra al mercato, né nel calcio né in politica. Non puoi chiedere a chi è appena arrivato il ruolo di trascinatore che prima poteva avere Ibra. Certo, se ripenso ai miei tempi, a quando a Milanello mi trovavo di fronte Paolo Maldini, Alessandro Costacurta o Gennaro Gattuso, capisco che quel livello di carisma non sia più raggiungibile. Ma, oltre all’essere pieni di campioni, eravamo un gruppo di fratelli: è quell’atmosfera che bisogna ricercare per tornare a vincere".

Su chi prenderebbe, in estate, per il Milan, per il dopo-Olivier Giroud: "Intanto, bisogna ringraziare Giroud per tutto ciò che ha fatto: non era in una posizione facile ma è stato un esempio. Poi, non potendo permettersi Erling Braut Haaland, cercherei un colpo alla Andriy Shevchenko. Intendo lo Sheva di quando è arrivato. Un giocatore già forte, ma fortissimo soltanto in potenziale. Da pagare il giusto e da far crescere in casa costruendo attorno a lui il gioco offensivo".

Sul consiglio che darebbe al suo connazionale del Napoli, Khvicha Kvaratskhelia: "Vorrei presto vederlo in un top team, una squadra capace di vincere la Champions perché quello è il suo livello. Lui è da Real Madrid o da Milan. Ecco, il Milan potrebbe prendere lui ... (ride, n.d.r.)". LEGGI ANCHE: Calciomercato - "Un attaccante vuole venire nel Milan di Ibrahimovic" >>>

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