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Moggi: “Ibra? Fossi nel Milan lo terrei. Sull’Inchiesta Prisma…” | Esclusiva

Luciano Moggi, ex dirigente della Juventus (gety images)

Luciano Moggi, ex direttore generale della Juventus, ha rilasciato delle dichiarazioni in esclusiva ai microfoni della nostra redazione

Redazione

E' stato uno dei dirigenti sportivi più discussi dei primi anni del 2000. Ha lavorato con Roma, Torino, Lazio, Napoli e Juventus, mentre dal 2015 Luciano Moggi è un giornalista pubblicista. In merito all'attualità rossonera e non solo, l'ex direttore generale dei bianconeri è intervenuto in esclusiva ai microfoni di 'pianetamilan.it'. Queste le sue dichiarazioni.

Moggi è legato da un importante sodalizio amicale con Zlatan Ibrahimovic. Lo ha portato lei in Italia: dal suo punto di vista, Ibrahimovic ha ancora alcuni anni di carriera davanti a sé?

“Sicuramente sì, però ha 40 anni. Credo che il primo a essersi fissato un limite sia proprio lui…”.

Per quali ragioni dovrebbe restare in rossonero?

“Io, fossi nel Milan, lo terrei perché in spogliatoio è fondamentale. Sembra uno cattivo e esigente, ma in realtà sa essere una persona squisita e disponibile con i compagni. Uno così, se devo giocare partite importanti, me lo tengo sempre”.

L’ha stupita il lavoro di Maldini e Massara?

“Massara non lo scopriamo di certo oggi. Maldini è il Milan: era normale che tornasse. Se sei stato un grande giocatore, scopri per forza grandi giocatori. Le sue scelte, in questi anni, parlano chiaro”.

Ci sono anche ingenti meriti da parte di Pioli?

“Pioli è il verto artefice del successo del Milan. Guardate Kalulu: era una riserva e non lo conosceva nessuno. Adesso è una certezza. Quello è un merito dell’allenatore. Non sottovalutiamo questi particolari”.

Leao può diventare un fuoriclasse?

“Anche qui ci sono grandi meriti da parte di Pioli. Prima Leao aveva paura a saltare l’uomo. Adesso dribbla cinque-sei avversari alla volta”.

Tonali è il futuro della Nazionale?

“Il presente della Nazionale, semmai”.

A proposito di Nazionale: è ottimista in vista del match contro la Macedonia?

“Sono fiducioso, però l’Italia deve fare più gol. Ha tutti i mezzi per farne di più e Mancini lo sa”.

Lungo quali perimetri orienterebbe il mercato estivo del Milan?

“Secondo me il Milan è già competitivo così, non devi stravolgere nulla di particolare…”.

Kessie ha abdicato e va sostituito…

“Sono cose che succedono nelle squadre di calcio e sono da accettare. Il Milan è competitivo anche senza di lui”.

Acquisterebbe più giovani o veterani?

“Il Milan attuale è già il giusto mix di giovani e veterani. Magari qualcuno dall’estero potrebbe far comodo. Sento per esempio parlare di Botman: potrebbe fare molto bene. Guardate che cosa hanno fatto i rossoneri con Maignan: sembrava che, non essendoci più Donnarumma, fosse tutto perduto. Mi sembra che i fatti abbiano detto altro…”.

I rossoneri sono i favoriti numero uno per lo scudetto?

“No, non do per spacciate né l’Inter, né il Napoli. Occhio ai partenopei: avessero avuto, per tutto il campionato, Koulibaly e Osimhen a quest’ora sarebbero primi in classifica con ampio distacco”.

Come commenta l’Inchiesta Prisma che sembra aver colpito la Juventus?

“Non conosco le carte in questione, né i bilanci della Juve. Come faccio a giudicare?”.

Potrebbe avere, tuttavia, ripercussioni sul rendimento della squadra?

“No, nella maniera più categorica. Il campo è una cosa, l’extracampo un’altra”.

E il mancato rinnovo di Dybala?

“Nemmeno. Come per Kessie, in una squadra di calcio sono cose che capitano”.

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