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LIVE PM – Giampaolo: “Domani voglio vedere un Milan competitivo”

Marco Giampaolo Milan
Marco Giampaolo, tecnico rossonero, introduce i temi principali di Udinese-Milan, debutto del Diavolo nella Serie A 2019-2020: le dichiarazioni in diretta

Redazione

Termina qui la conferenza stampa di Marco Giampaolo.

Sulle condizioni fisiche di Léo Duarte e Rafael Leao: “Hanno fatto pochi allenamenti entrambi, dimostrano disponibilità e curiosità. Sono giocatori che sono dentro, si impegnano, cercano di capire prima e velocemente le cose che chiediamo”.

Su cosa si aspetta dalla partenza del suo Milan? “Si può partire bene, male, può succedere tutto in un campionato. Le valutazioni vanno fatte su quello che tu hai. C'è chi è deputato a giudicare il nostro lavoro, dipendiamo dai risultati, sono orientato e concentrato sul lavoro, solo quello può farci svoltare, così come le qualità dei calciatori, ma essendo al Milan ho calciatori di valore".

Su Ángel Correa: ”Non lo conosco (scherza n.d.r.)”.

Su André Silva: è condizionato dal mercato? “André Silva è un po' condizionato dal mercato ma si allena bene, non sta lì ad aspettare. Ci conto. Ad oggi per me è un calciatore del Milan, se domani ne avrò bisogno lo farò giocare. E' un giocatore del Milan, poi si vedrà. Confido molto nella sua serietà professionale”.

Sul suo Milan pronto per il derby: "Anche domani voglio vedere il mio Milan. Credo che la qualità dei calciatori possa farci migliorare in questo tipo di step, è sempre il calciatore che fa la differenza nelle qualità. Gran parte del lavoro è passato, la perfezione non esiste, è un'illusione. Sono convinto di vedere il Milan migliorare sempre nel tempo, capisco poi che si debbano fare risultati”.

Su cosa significa essere al Milan: “Essere al Milan è un privilegio, è una cosa che capita a pochi nella vita. Loro hanno tutte le condizioni per far bene il lavoro che fanno. Il Milan ha una tifoseria di milioni e milioni di persone in tutto il mondo. C'è un seguito straordinario allucinante, basta questo per capire cos'è il Milan”.

Sul mercato: serve un innesto di esperienza? “Non lo so, non ci penso, brucerei energie nervose. Mi concentro su quelli che ho. Chi è nella stanza dei bottoni sa cosa fare in caso di possibilità”.

Sul rigorista di questa stagione: “E' Piatek, ci sono stati casini con i rigoristi al Milan negli anni passati. I rigori li tira l’attaccante: è sempre stato così, per statuto”.

Sulle condizioni degli infortunati: “Mi è dispiaciuto perdere Lucas Biglia, stava facendo bene, mi piace l'uomo e il calciatore. Poi ci sono gli infortunati di lungo corso, come Mattia Caldara. Theo Hernández spero possa riprendere a breve, lo stesso Pepe Reina. Giacomo Bonaventura, che a volte è dentro a volte è fuori, lo stiamo reinserendo piano piano”.

Sulle emozioni che prova nel frequentare Milanello: "Le chiavi del centro le ho, passo buona parte delle giornate a Milanello. Non godo del momento, non mi rendo ancora conto. Sono stato sempre così”.

Su Gennaro Gattuso: “Non l'ho sentito, ma so che ha qualche pescheria e ristorante a Gallarate e presto ci andrò”.

Sull’obiettivo Champions League del Milan: “Per quell'obiettivo corrono tante squadre, Milan compreso. Per storia, per blasone, il Milan deve correre per quell'obiettivo ma non è il solo. Lo deve fare insieme ad altre squadre”.

Sull'ambiente rossonero: desta preoccupazione? “Faremo in modo di creare una critica positiva, quando sei dedito al tuo lavoro, 18 ore al giorno, non devi aver paura di niente. Un mio ex allenatore, Giovanni Galeone ha detto che è meglio affogare in un oceano che in un bicchiere d’acqua".

Sulla rosa attuale del Milan: soddisfatto? “I dirigenti sono stati grandi calciatori, conoscono le dinamiche. Non gli manca il punto di vista tecnico, quando mi confronto con loro vengono fuori delle raffinatezze. Sanno bene cosa fare. Qualche volta posso sbagliare qualcosa, mi lamento quando coi calciatori non c'è passione, mi innamoro dei calciatori, non mi innamoro degli inaffidabili, non mi innamoro di quelli che timbrano il cartellino”.

Su cosa sta succedendo a Krzysztof Piatek: “Non sono preoccupato, Piatek ha caratteristiche particolari, è un giocatore più di profondità che di palleggio. Giocando con un altro giocatore al fianco può togliersi di dosso le attenzioni. Ha mostrato un livello di fatica più alto degli altri, presumo debba fare un percorso naturale di smaltimento delle tossine. Ha avuto diverse occasioni per fare gol, il fatto che non ne abbia fatti non mi sposta niente, non ci bado. Bado alla sostanza delle cose, a quella che è la prestazione offensiva della squadra”.

Su Jesús Suso trequartista, una sua vittoria personale: "Il calcio non è soltanto un parere tecnico, ho allenato un calciatore e ho espresso un parere tecnico. Ha giocato sempre esterno e nella visione di tutti è un esterno. Anche io all'inizio avevo qualche dubbio, ma il calciatore mi ha dato ampie disponibilità, ha fatto cose egregie lì. I giocatori forti offensivi possono giocare ovunque. Avrei cambiato il sistema di gioco in funzione di Suso, ma lui non ha mai fiatato, non si è mai rifiutato di giocare lì. Sono felice che resti ma il mercato non è chiuso e può succedere di tutto".

Sul Milan in ritardo per il progetto: “Domani il Milan deve essere competitivo, scendono in campo undici giocatori veri. Le partite si giocano anche sulla voglia di vincere e si va oltre gli aspetti tecnico tattici: domani la squadra deve essere competitiva”.

Sulla formazione di domani: Hakan Calhanoglu o Ismael Bennacer? "Giocano quelli che stanno meglio sul piano fisico e delle conoscenze collettive. Magari staranno fuori giocatori forti ma di cui oggi non conosco ancora la condizione. Bennacer non stava male quando è arrivato, ha lavorato a casa, domani può fare uno spezzone di partita, ci sarà modo di inserire tutti gli altri. Abbiamo la necessità di portare tutti nel nostro progetto”.

Sui suoi primi due mesi al Milan: “Per me è un sogno, è una grande chance, lo è per me e anche per i calciatori, non è un discorso unilaterale. Sono in un ambiente straordinario, in una struttura di lavoro eccellente, se qui vuoi lavorare hai da sbizzarrirti. C'è molto calore attorno alla squadra. Ho una visione, ho l'idea di dove bisogna arrivare e attraverso quali step. Ho bisogno di tempo per lavorare coi calciatori, un modello di gioco che portiamo avanti senza passi indietro anche di fronte alle difficoltà”.

Sulle amichevoli precampionato: “Sono state amichevoli diverse, abbiamo trovato squadre che giocavano con sistemi diversi, che ci venivano a prendere in maniera diversa. Sono state sei partite diverse ed utili, fa tutto parte del processo di apprendimento. I giocatori mi seguono e non possiamo fare altre che migliorarci”.

Sul lavoro fatto finora a Milanello: “Il lavoro lo abbiamo portato avanti così come lo abbiamo programmato, sono arrivati in ritardo alcuni calciatori. Quando comincia il campionato le sedute diminuiscono e chi è arrivato tardi ha bisogno di più tempo. Con i ragazzi con cui abbiamo cominciato l'avventura abbiamo lavorato sui dettagli, gli ultimi arrivati sono più indietro. Questo lo sapevo già, non è una cosa nuova per me. Anche gli ultimi arrivati stanno lavorando bene".

Si comincia! Inizia la conferenza stampa di Marco Giampaolo!

Amici di ‘', benvenuti al ‘Milanello Sports Center’ di Carnago (VA), dove tra poco, alle ore 12:45, il tecnico rossonero Marco Giampaolo terrà la conferenza stampa di introduzione di Udinese-Milan, gara in programma domani pomeriggio alle ore 18:00 alla ‘Dacia Arena’. Restate con noi per non perdervi neanche una dichiarazione in diretta del mister!

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