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Pancaro: “Vedo Gattuso carico: al Milan serve continuità. Su San Siro …”

Giuseppe Pancaro, ex Lazio e Milan (credits: GETTY Images)

Giuseppe Pancaro, ex calciatore del Milan dal 2003 al 2005, ha parlato dell'attuale momento della squadra rossonera ma non soltanto: le sue dichiarazioni

Daniele Triolo

Giuseppe Pancaro, ex calciatore del Milan dal 2003 al 2005 (56 gare, 2 gol con uno Scudetto, una Supercoppa Italiana ed una Supercoppa Europea nel palmares), ha parlato dell'attuale momento della squadra rossonera ma non soltanto ai microfoni di 'Radio Rossonera'. Queste le dichiarazioni di Pancaro:

Sul gol segnato in Liverpool Legends-Milan Glorie: "Sì, un gran gol in una bellissima giornata. È stato veramente un piacere rincontrarci tutti ed indossare la maglia del Milan; sono stati due giorni davvero molto emozionanti".

Sull'aver indossato di nuovo la maglia del Milan insieme a tanti campioni: "Tra di noi abbiamo fatto questa considerazione: il Milan ha una sorta di alone magico che riesce a creare sensazioni molto piacevoli e grazie alla storia che ha ed anche a quella creata sotto la gestione Berlusconi-Galliani tutte le volte che ci rincontriamo stiamo veramente molto bene insieme con il piacere di scherzare e ridere. Quando andiamo in campo abbiamo proprio il piacere di giocare bene, divertirci e vincere. Sono sensazioni uniche che il Milan ci regala ed è davvero una cosa molto bella".

Sulla competizione nella gara di sabato scorso: "Assolutamente sì, ce n'era molta, anche se siamo un po' più avanti con l'età la voglia di vincere questa partita c'era assolutamente, peccato perché ci siamo andati vicinissimo: per pochissimo Kakà non è riuscito a segnare la rete del possibile 3-2 in nostro favore su un mio assist. Detto questo, è rimasta una giornata bellissima in uno stadio pieno".

Sull'accoglienza del pubblico di 'Anfield': "È stata delle migliori, loro culturalmente sono avanti a noi e vivono queste giornate come una festa: stadio pieno, tifosi con la maglia del Liverpool ma c'era anche un nutrito gruppo di nostri tifosi. Poi sull'aereo ci siamo rincontrati tutti, non solo i giocatori: amici, compagne, massaggiatori e magazzinieri; una bellissima rimpatriata".

Sul bel rapporto tra i giocatori alla base delle vittorie di quel Milan: "Penso assolutamente che questo sia il segreto. Purtroppo io ho fatto parte di questo bellissimo gruppo solo per due anni ma è come se avessi giocato una vita con loro. Proprio questa empatia che c'era tra tutte le componenti era una delle chiavi di tutti i successi del Milan e grande merito va al Presidente Silvio Berlusconi che è stato il primo a creare questo tipo di ambiente".

Sul compagno di squadra che lo ha impressionato di più: "Premessa: quasi tutti, nonostante l'età, erano ancora dei grandissimi atleti. Kakà stava benissimo, Alessandro Costacurta è ancora un grande atleta, Cafù è uguale identico a come giocava, Dida la stessa cosa come anche Serginho. Impressionante che dentro lo spogliatoio la sensazione era che tutti fossimo ancora degli atleti".

Su come ha visto Gennaro Gattuso, e su come lo vede da allenatore: "Rino lo vedo alla grande, carico! Tempo fa ero stato anche a Milanello, abbiamo un grande rapporto. Ho visto il clima che è riuscito a ricreare, lo stesso clima presente ai nostri tempi. lui sa come bisogna comportarsi, sa cosa vuol dire indossare la maglia del Milan ed è riuscito a trasmettere questi concetti alla squadra. Faccio il tifo per lui e mi auguro che riesca a raggiungere il massimo aiutato anche da Leonardo e Paolo Maldini".

Sulla sconfitta nel derby: il Milan saprà riprendersi subito? "Solitamente queste partite lasciano delle scorie ma conoscendo Rino non sarà questo il caso, lui riuscirà assolutamente a motivare nuovamente la squadra perché l'obiettivo Champions è troppo importante e ne è consapevole. Ha una determinazione incredibile che riuscirà a trasmettere a tutto l'ambiente".

Su cosa manca al Milan per il salto di qualità: "Adesso serve continuità tecnica perché non bisogna dimenticare che due giocatori ad oggi fondamentali per questa squadra sono arrivati solamente a gennaio e quindi bisogna dare del tempo a Rino per lavorare e per fare apprendere a tutti le sue idee. Secondo me c'è già un'ottima base e una discreta qualità; normale poi che l'anno prossimo per poter provare ad alzare l'asticella bisognerà sicuramente aggiungere qualche giocatore di qualità".

Ancora su Gattuso: "Sì l'ho visto carico, e chi lo conosce sa che non c'è alcun bisogno che io ve lo confermi. Se a fine primo tempo della partita di sabato Carlo Ancelotti non lo sostituisce, rischia di prendersi un malore in campo (sorride n.d.r.) perché ormai la condizione atletica è quella che è ma la volontà, il cuore e la grande determinazione che ha lo spinge sempre ad andare oltre il limite. Anche a me un paio di volte ha dato delle direttive dalla panchina. Prima di salutarvi voglio sottolineare una cosa: proprio questo amore che quasi subito è scoccato con i tifosi del Milan è un aspetto che secondo me può incidere molto anche per i risultati di questa squadra. Questi giocatori hanno bisogno di un San Siro pieno e di tifosi che possano spingerli come hanno spinto noi all'epoca".

Sulla possibile demolizione di 'San Siro': "Io sono sicuramente a favore degli stadi di proprietà perché è giusto mettersi allo stesso livello dei top club europei; uno stadio di proprietà ad oggi è una necessità economica e sportiva, però San Siro rimane 'La Scala Del Calcio' e secondo me va conservato come un bene da tramandare in futuro da tramandare a tutti i tifosi del mondo del calcio". Ecco le cinque cose che ci sono da sapere sul nuovo stadio: continua a leggere >>>

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