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Milan-Lazio, il doppio ex Pancaro: “Vi racconto Gattuso e Simone Inzaghi”

Giuseppe Pancaro, ex difensore del Milan (credits: GETTY Images)

Giuseppe Pancaro ha indossato, in carriera, le maglie di Lazio e Milan: le sue parole a 'La Gazzetta dello Sport' sugli ex compagni di squadra e non solo

Daniele Triolo

"Giuseppe 'Pippo' Pancaro, oggi allenatore (ultima esperienza a Catania nel 2015-2016), ha trascorso ben otto anni della sua carriera di calciatore tra Lazio (1997-2003) e Milan (2003-2005). In questo arco temporale, ha vinto 7 trofei con i biancocelesti (2 Coppe Italia, 2 Supercoppe Italiane, uno Scudetto, una Coppa delle Coppe ed una Supercoppa Europea) e 3 con i rossoneri (uno Scudetto, una Supercoppa Italiana ed una Supercoppa Europea).

"Da doppio ex di Milan e Lazio, chi meglio di lui per presentare la seconda sfida in pochi giorni tra queste due compagini? Pancaro ha concesso un'intervista a 'La Gazzetta dello Sport', nella quale ha toccato varie tematiche della gara odierna, e rivelato interessanti aneddoti sui due allenatori di Milan e Lazio, Gennaro Gattuso e Simone Inzaghi, che con lui hanno condiviso lo spogliatoio a Roma e Milano. Queste le parole di Pancaro:

"Su Gattuso e Inzaghi: “Rino ha una cultura pazzesca del lavoro, non fatico a credergli quando dice che si mette sotto 20 ore al giorno. E' un martello come quando giocava, ha una grande forza di volontà e trasmette tutto questo alla squadra. Simone aveva una passione smisurata: conosceva tutto, dalla Serie C alla Serie A, ed anche lui trasmette tutto questo ai giocatori”.

"Sui diversi caratteri dei due allenatori: “Di Rino ricordo l'intelligenza nei momenti di difficoltà della squadra, prendeva e partiva in pressione contro tutti. In quel modo dava un segnale importante ai compagni. Siamo entrambi calabresi, avevamo un rapporto particolare. Si parlava in dialetto ed è stato lui ad accogliermi in spogliatoio, facendomi sentire a casa. Una grande intesa. Di Simone ricordo la leggerezza, intesa come qualità, in alcune situazioni: una grande abilità nello sdrammatizzare, ti toglieva tensione. Un antistress. Vivo a Roma, abitiamo vicino: ci sentiamo e vediamo con frequenza”.

"Sui loro pregi: “Di Rino la forza di volontà, che però può trasformarsi in difetto. A volte occorre anche l'intelligenza di saper staccare. Simone invece sa gestire e gestirsi, quindi si ricarica ed è sempre lucido. Auguro ad entrambi una grande carriera. Simone sta bruciando le tappe, Rino spero che raggiunga traguardi importanti”.

"Sulla sua preferenza tra Milan e Lazio: “Se proprio devo dare un 51%, dico Lazio. Ma semplicemente perché là ho le radici più profonde. Ho trascorso sei anni fantastici, rimasti nel cuore. Quando vedo la Lazio mi emoziono. Però anche a Milano sono state due stagioni bellissime: è scoccata immediatamente la scintilla, mi sono sentito subito importante. L'altra sera a San Siro la gente mi fermava e mi salutava: sono tutte cose belle”.

"Sulla partita di domenica scorsa: “Il Milan mi ha fatto una bellissima impressione: vivo, con gamba e qualità, aggressivo. Non avrà cali di tensione, perché la squadra sa di aver fatto, finora, un piccolo passo. Occorre che i giocatori capiscano che il Milan, in quanto Milan, deve giocare così la maggior parte delle volte, non ogni tanto. La Lazio mi ha stupito in negativo, perché conosco la loro forza: in questo momento, per qualità, sono inferiori solo alla Juventus. Faccio i complimenti a Igli Tare, è una squadra ben costruita. Ma domenica sono stati troppo timidi, servirà da lezione: la Lazio avrà una clamorosa voglia di rivalsa”.

"Sul V.A.R.: “Sono a favore, perché ha corretto diversi errori, ma va migliorata. Patrick Cutrone? Credo alla sua buona fede. La Lazio indubbiamente è stata sfortunata in più di un'occasione, ma è talmente forte che non deve far diventare il V.A.R. un alibi”.

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