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Milan-Inter, in Champions League è storia: i match del 2003 e del 2005

Siamo nel 2003, in una Champions League letteralmente dominata dalle squadre italiane: in semifinale ci sono Milan, Inter e Juventus. Da una parte del tabellone i bianconeri affrontano il Real Madrid, allora allenati da Vicente Del Bosque, dall'altra, invece, il primo storico derby di coppa tra le due milanesi. L'ansia sale, Milano viene paralizzata dalla foga dei biglietti e dall'incertezza di due panchine, quelle di Ancelotti e Cuper, che affrontano questa semifinale ben consci che la sconfitta segnerà l'esonero di uno dei due. I giocatori, dopo diversi anni, ammetteranno l'agitazione di quei giorni, un'apprensione che non cessò di esistere neanche all'ingresso sul prato verde di San Siro.

L'andata, infatti, vede sia Milan e Inter comporsi con moduli accorti. Ancelotti lancia il solito 4-3-1-2 ma con due terzini, Kaladze e Costacurta, con il compito di non superare mai la linea di centrocampo. L'Inter, invece, si presenta con diverse assenze importanti, una su tutti Vieri, e un 4-4-2 che in fase di non possesso diventa un granitico 3-5-2. La partita vede i nerazzurri partire meglio, all'epoca vi era ancora la regola del goal in trasferta e in questa andata è il Milan ad ospitare i cugini. La maggior qualità di palleggio dei rossoneri permette di diminuire i ritmi, Gattuso arriva ad un passo dal goal ma sfiora solo il palo. L'uomo più atteso, però, è Andrij Shevchenko, giocatore da 9 goal in 8 derby, che vive un'annata non di certo all'altezza della sua fama: solo 8 reti in 34 partite. La tensione rimane altissima ma sprazzi non ve ne sono, fino a quando, a pochi minuti dalla fine, Crespo viene imbeccato da Emre, con l'argentino tenta un pallonetto che si spegne oltre la porta difesa da Dida. Si conclude così il primo round, uno 0-0 scolpito dalla paura.

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