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CALCIOMERCATO MILAN

Milan, un calciomercato confusionario: serve il ‘miracolo’ di Allegri

Daniele Triolo Redattore 

Che non sarebbe stato un calciomercato facile, in casa Milan, lo si è capito sin da subito, dai primi di luglio. Ceduto Tijjani Reijnders al Manchester City per 55 milioni di euro più bonus, il Diavolo - su intuizione del direttore sportivo Igli Tare - ha chiuso immediatamente per Luka Modrić, svincolato dopo 13 stagioni al Real Madrid. E su di lui, certamente, non poteva che esserci unanimità. È un campione di livello planetario, in grado di fare la differenza in Serie A anche a 40 anni.

Sul ruolo del playmaker, la prima importante frizione. Tare e il tecnico Massimiliano Allegri avrebbero voluto la leadership e l'esperienza di Granit Xhaka; l'amministratore delegato Giorgio Furlani, con l'intermediazione di Paolo Busardò, a lui molto vicino, hanno concluso l'arrivo di Samuele Ricci. Non propriamente la prima scelta del livornese nel ruolo, nonostante la stima per il Nazionale italiano.

L'enorme spesa (36 milioni di euro più bonus) voluta, poi, forse solo da Tare per Ardon Jashari, in una trattativa durata più di 50 giorni con il Bruges, appare, poi, poco giustificata. Soprattutto alla luce delle parole di Allegri di appena qualche giorno fa. Il talento dello svizzero non si discute. Ma se per il tecnico - di fatto - può giocare solo al posto di Modrić o Ricci, che erano già in rosa, non sarebbe stato meglio dirottare altrove quelle risorse economiche? PROSSIMA SCHEDA