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MILAN – INTER, il derby che ‘poteva essere’

Geoffrey Kondogbia Inter
Nell'Inter di Roberto Mancini militano tanti calciatori che, in epoche diverse, avrebbero potuto giocare con il Milan: vediamo il loro rendimento

Daniele Triolo

Domani sera, a 'San Siro', alle ore 20.45, nel derby di Milano, sfida molto sentita (e tanto attesa), che concluderà il 22esimo turno di Serie A. Nelle fila dei nerazzurri, che sopravanzano Riccardo Montolivo e compagni di 8 punti in classifica, milita qualche calciatore che, in epoche diverse, avrebbe potuto indossare la maglia rossonera e, magari, giocare la partita di domani con la divisa del Diavolo. Vediamo, nel dettaglio, il rendimento stagionale di coloro che potevano essere milanisti e che, invece, il destino (ed il calciomercato) hanno portato sull'altra sponda dei Navigli.

Geoffrey Kondogbia: l'Inter lo ha strappato in estate al Milan, che pure si era mosso in anticipo con il Monaco, avendolo individuato come rinforzo ideale per il centrocampo rossonero. Adriano Galliani, in trattativa con i dirigenti del club monegasco, era arrivato ad offrire quasi 30 milioni (bonus inclusi), ma fu battuto sul tempo dal blitz nel Principato del collega Piero Ausilio il quale, staccando un assegno da quasi 36 milioni (sempre bonus inclusi) per conto del suo Presidente Erick Thohir, ha vestito il 22enne francese di nerazzurro. Quello che, idealmente, è da tutti considerato un gioiello al pari dello juventino Paul Pogba, finora, ha fallito: 15 gare giocate, una rete realizzata (Torino – Inter 0-1), ma ha sempre fornito l'impressione di essere stato sopravvalutato.

João Miranda: Galliani, dicono, lo abbia trattato a maggio, all'epoca dei suoi viaggi a Madrid per convincere Carlo Ancelotti ad accettare di nuovo la panchina rossonera. Il Milan avrebbe investito Miranda, all'epoca ai margini dell'undici titolare dell'Atlético Madrid, del ruolo di leader del reparto difensivo. La risposta dei 'Colchoneros', che con il Milan vanta ottimi rapporti, fu chiara: “E' arrivata prima l'Inter”. Miranda, quindi, è finito a disposizione di Roberto Mancini e, eccezion fatta per qualche passaggio a vuoto nelle ultime uscite, sta dimostrando di essere, ancora oggi, a 31 anni suonati, un bel difensore. In coppia con il colombiano Jeison Murillo, finora, ha costruito le fortune stagionali dell'Inter.

Marcelo Brozović: sul 23enne 'tuttocampista' croato ci era arrivato, in tempi non sospetti, prima il Milan, che, tra il 2013 ed il 2014, aveva spesso contattato la sua società di appartenenza, la Dinamo Zagabria del Presidente Zoran Mamić, amico del club di Via Aldo Rossi, chiedendo lumi su Brozović, talento puro e centrocampista duttile, in grado di ricoprire più ruoli. Un elemento che, a conti fatti, avrebbe fatto molto comodo ai rossoneri. Invece, nel gennaio 2015, con la formula del prestito biennale con obbligo di riscatto (operazione da 10 milioni in totale), l'Inter ha portato Brozović alla Pinetina. Dopo un iniziale periodo di ambientamento, il croato ha alzato decisamente il suo rendimento in questa stagione: 16 presenze, 2 reti, e lampi di gran classe. Da tenere d'occhio, anche domani nel derby.

Adem Ljajić: nell'estate 2013, il Milan, alla ricerca di una seconda punta di movimento e, possibilmente, di classe, si era fortemente interessato alla situazione di Adem Ljajić, che la Fiorentina si era dichiarata pronta a cedere dopo una spettacolare stagione da 31 presenze e 12 reti in maglia gigliata. Alla fine, il Diavolo optò per il ritorno del figliol prodigo Kakà perché nel frattempo Walter Sabatini, direttore sportivo della Roma, con un'offerta da 12 milioni fece prendere a Ljajić la strada della Capitale. Due stagioni in chiaroscuro con Rudi Garcia alla Roma, e poi la grande occasione data dall'Inter, che lo ha rilevato in estate in prestito con diritto di riscatto. Inizio stentato, poi Ljajić ha cominciato a rendere, ed a segnare, conquistandosi stabilmente un posto da titolare nell'undici di Mancini e togliendo il posto, di volta in volta, ad uno tra Stevan Jovetić e Mauro Icardi.

Chiusura dedicata, naturalmente, a Jonathan Biabiany: rossonero per qualche ora, con tanto di foto ufficiale sul sito ufficiale del Milan, prima che le visite mediche gli riscontrassero un'aritmia cardiaca, per la quale il francese è stato fermo un anno. E' stata l'Inter, che lo aveva cresciuto nel suo vivaio, a dargli una nuova chance nel calcio che conta.

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