Bologna-Milan, la grinta di Gattuso: “Attaccate me non i miei ragazzi”

Rino Gattuso quando parla dei suoi ragazzi lo fa solamente per difenderli. Lo ha fatto anche ieri, alla prima conferenza dopo la debacle e l'eliminazione ad Atene. "Ci sta essere messi in discussione - ha detto il tecnico a Milanello - fa parte del lavoro e lo accetto. Non c'è nessun problema, anzi. Continuate a rompere le scatole a me e non ai miei ragazzi. Sfogatevi su di me che sono io il primo responsabile. Sono disposto a buttarmi nel fuoco per loro".

Un Gattuso che come di consueto ci tiene ad alleggerire la testa dei suoi ragazzi, cercando per quanto gli è possibile di togliergli più pressioni possibili. Alla vigilia della gara di questa sera contro il Bologna lo ha fatto anche per Gonzalo Higuain e Hakan Calhanoglu, al centro delle critiche in settimana: "Su Hakan devo capire se ha un problema di testa o fisico. Se fosse il secondo si siederebbe in panchina, perché non potrebbe darmi niente. Ma io penso sia il primo, quindi devo essere bravo io a valorizzarlo".

Discorso simile sul Pipita: "Gonzalo deve darci molto di più in termini di esperienza, carisma e leadership e poi pensare al gol. Ho parlato con lui e il primo deluso da questa situazione è proprio Gonzalo. Gli ho detto che da parte di tutti noi c'è apprezzamento nei suoi confronti, poi le chiacchiere ci saranno sempre, non possiamo controllare tutto".

Poi sui recuperi degli infortunati: "Conti non lo considero tra i recuperati perché si allena col gruppo da parecchio tempo. Sta a me decidere quando mandarlo nella mischia. Musacchio e Romagnoli stanno bene si stanno allenando, ma dobbiamo stare attenti alle ricadute perché sono giocatori fondamentali per noi".

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