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Morata ‘juventino’: il Milan si interroga. Le alternative al centravanti spagnolo

Alvaro Morata Real Madrid
Álvaro Morata, centravanti del Real Madrid, professa amore per la Juventus nel giorno della sua notte più nera. Conviene investire su di lui? Il punto

Daniele Triolo

Álvaro Morata ha vinto ieri, al 'Millennium Stadium' di Cardiff, la sua seconda Champions League con la maglia del Real Madrid. Entrambe, suo malgrado, da non protagonista. La prima, datata 24 maggio 2014, allo stadio 'Da Luz' di Lisbona, lo vide entrare al 79' in luogo di Karim Benzema prima della goleada delle 'Merengues' ai supplementari (4-1) contro i cugini dell'Atlético. Ieri, a Morata, naturalmente felicissimo per la conquista del trofeo, è andata addirittura peggio: appena 1' più recupero, per un totale di 5, sul terreno di gioco, al posto di Toni Kroos, giusto per prendere parte alla festa e, probabilmente, per capire come lui, con la 'camiseta blanca', titolare non sarà mai.

Eppure, nell'immediato post-partita, ancora ebbro di felicità per , Morata, interpellato dai cronisti su un suo possibile trasferimento all'estero, in particolare al Milan, squadra che sembrerebbe più di tutte sul giocatore, ha dichiarato: “Non so, vedremo. . Questa è la mia città, la mia squadra. Voglio restare a Madrid”. E, fino qui, non ci sarebbe nulla di male: il centravanti, nato proprio nella Capitale iberica il 23 ottobre 1992, dopo un breve trascorso nella 'cantera' dell'Atlético, è passato per un anno, da giovanissimo, al Getafe, altra squadra di Madrid, prima di approdare, anno di grazia 2008, nelle giovanili del club di Florentino Pérez.

Chi, più di lui, potrebbe essere legato alla maglia ed alla storia del Real, al di là dello scarso minutaggio dedicatogli? Le sue dichiarazioni, poi, non hanno totalmente chiuso la porta in faccia al Milan: chi dovrà decidere la prossima destinazione di Morata, infatti, saranno il Real Madrid, il club che vorrà acquistarlo (su di lui insiste anche il Manchester United) ed il suo procuratore, Juanma López, che con e Massimiliano Mirabelli avrebbe già persino trovato . Tutti, ovviamente, dovranno tenere conto della volontà e del pensiero del ragazzo. Il quale ieri, a sorpresa, ha spiazzato tutti, perché, nel bel mezzo dei festeggiamenti per la 'Duodécima', ha pensato … alla Juventus.

“Madrid è casa mia, la Juventus è la mia seconda casa. Sono contento per la vittoria, ma mi dispiace per tutta questa gente, per i bianconeri. So cosa vuol dire perdere una finale di Champions (in riferimento alla sconfitta rimediata per 3-1 contro il Barcellona a Berlino, con Morata in campo in maglia bianconera, ed in gol, contro i blaugrana), li rispetto e il mio cuore è per metà bianconero”. Bomba sganciata sulle ambizioni del Milan, di Fassone e Mirabelli, i quali, comunque, hanno in programma nel giro di qualche giorno per affrontare l'argomento Morata.

Ha senso, a questo punto, tentare di svenarsi per un calciatore che, seppur fortissimo (ha una media gol superiore, per minutaggio in campo e reti realizzate, al titolare del Real, Benzema), ha dichiarato senza mezzi termini di amare ancora la Juventus? Come verrebbe accolto, a Milanello, nell'ambiente, un giocatore che, a quanto pare di capire, in Italia non si immaginerebbe con nessun'altra maglia fuorché quella bianconera? Il Milan, necessariamente, in questa sessione di mercato andrà su un grande attaccante, ed il nome di Morata era e resta il primo della lista della nuova dirigenza. Sarebbe però il caso di cominciare a pensare ad altri qualora il 'cuore' dovesse prevalere nelle scelte di Morata.

Il Milan non vuole di certo farsi cogliere impreparato e, in questi giorni, si è mosso concretamente per Andrea Belotti (Torino), , per il quale è già stato sondato Jorge Mendes, nonché il talentuoso francese del Celtic, . Perché, in una società che vuole puntare a tornare sul tetto del mondo, servono giocatori realmente interessati a vestire, con onore, la maglia rossonera. A buon intenditor, poche parole.

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