Il match tra Napoli e Milan è finito con quattro schiaffi sulla faccia dei tifosi rossoneri. Di quelli che fanno male. Bisogna essere, però, onesti: i primi 18 minuti, fino al gol di Arkadiusz Milik, veder giocare il Milan è stato un piacere. Stesso discorso per i primi venti del secondo tempo. Anche se quella è più che altro una reazione. Nel primo, invece, si è vista una squadra che ha giocato (e bene) a calcio. Vincenzo Montella si augura che presto, invece che solo per venti, si possa giocare così per novanta minuti. In ogni caso c'è da essere felici: rispetto al Milan degli ultimi due anni, scrive La Gazzetta dello Sport, il passo avanti è evidente. L'impronta di Montella è evidente, nonostante il poco tempo trascorso e questa è un'ottima notizia. Quando il Milan è in possesso di palla (ed è lucido) sa esattamente cosa farne. Gli spazi sono occupati alla perfezione. Così può capitare anche che si scenda in campo al San Paolo e si giochi con scioltezza dominando gli avversarsi per mezzo tempo. Neanche le ripartenze avversarie hanno preoccupato: il corretto posizionamento ha fatto risparmiare fatica.
archivio2016
Milan in chiaroscuro: le note positive
Una base solidissima, da cui deve ripartire Montella. Se certe cose si possono fare per venti minuti, significa che si possono fare anche per quarantacinque. Fino ad arrivare a giocare un'intera partita con equilibrio e non tante mini-sfide. Non è comunque da sottovalutare neanche la reazione del secondo tempo. Una reazione forte, di personalità. La mano di Montella si vede anche in questo: il Milan era abituato, sotto di due gol, a demolirsi. Senza mai dimenticare, tra l'altro, che il match non era affatto dei più semplici, anzi: al San Paolo contro il Napoli una reazione così è da grande squadra. Il concetto base del mister rossonero ("Mai rinunciare a giocare") non vale, dunque, solo per quanto riguarda la costruzione della manovra.
LEGGI ANCHE
Anche i singoli hanno i propri meriti. Finalmente al Milan c'è qualcuno che è in grado di saltare l'uomo. Mancava più o meno dalla stagione 2013/14, quando è stato acquistato Adel Taarabt, escludendo Jeremy Menez che andava a intermittenza. Avere giocatori così è di vitale importanza. E l'esempio arriva proprio dal Napoli, con Dries Mertens che ha causato scompiglio. Il gol di M'Baye Niang e le giocate di Suso hanno finalmente fatto rivedere qualche giocatore rossonero capace di puntare l'uomo e andare/mandare in gol.
TI POTREBBERO INTERESSARE ANCHE:
SEGUICI:
© RIPRODUZIONE RISERVATA