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Cessione Milan: gli interrogativi ancora irrisolti

Silvio Berlusconi, Presidente del Milan
Il Milan sembra essere vicino al passaggio in mani cinesi, ma gli interrogativi ancora irrisolti sulla cessione del club sono tanti. I tifosi stanno perdendo la pazienza e non vogliono più scherzi

Lorenzo Romagna

Interrogativi irrisolti

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Il Milan sembra essere vicinissimo a passare in mani cinesi, con Silvio Berlusconi che, dopo 30 anni esatti, potrebbe dire definitivamente addio al suo giocattolo preferito. L’attuale numero uno di via Aldo Rossi è diventato, negli anni, il presidente più vittorioso della storia del calcio. 2 Coppe Intercontinentali, 1 Coppa del Mondo, 5 Champions League, 5 Supercoppe Europee, 8 scudetti, 1 Coppa Italia e 6 Supercoppe di Lega: questi i 28 trofei vinti dal patron Berlusconi in 30 anni di presidenza. L’ultimo trofeo rossonero risale, però, al 2011, ben 5 anni fa. E adesso l'ormai 80enne avrebbe deciso di cedere il Milan alla cordata cinese interessata al 100% delle quote rossonere. La firma del preliminare, , pare essere ad un passo. Ma c’è ancora da fare attenzione, molta attenzione. Sono tantissimi, infatti, gli interrogativi ancora irrisolti. .

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Gli slittamenti

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Il primo interrogativo, e forse anche il più importante, rimane quello dei continui slittamenti. La firma del preliminare, come detto, sembra ormai ad un passo. Vero, ma i continui rinvii continuano a spaventare i tifosi rossoneri. Dal 15 giugno al 31 giugno. Da fine giugno al 12 luglio, fino a passare per il 15 luglio e arrivare al termine dell’attuale mese. Troppi gli slittamenti. Ma da casa Milan continuano ad arrivare segnali positivi. ‘’, fanno sapere. La pazienza del popolo milanista, però, quella no, non sarà infinita. .

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I dettagli della trattativa

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Slittamenti, rinvii, ma non solo. Anche i dettagli della trattativa tra la famiglia Berlusconi e la cordata cinese continuano a cambiare. Prima il 70%, poi l’80% e, adesso, addirittura . I cinesi, secondo le indiscrezioni degli ultimi giorni, avrebbero ormai deciso e sembrerebbero pronti a prelevare l’intera società rossonera (esclusa la percentuale dei piccoli azionisti, ndr). E allora un’altra domanda per il popolo rossonero sorge spontanea: perché il patron rossonero avrebbe deciso di cedere subito il 100%? Solo un anno fa sembrava non volerne sapere di cedere la maggioranza del club, con Mr. Bee che pareva costretto a non poter prelevare più del 48% della società milanista. Nel giro di poco più di 12 mesi, quali sono stati i motivi che avrebbero fatto cambiare idea al numero uno del Milan? .

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Il nodo permanenza

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Il nodo permanenza è uno degli elementi legati ai continui cambiamenti dei dettagli della trattativa. Il patron rossonero era stato chiarissimo: . Queste erano state le sue richieste ai cinesi interessati al Milan. Punti fondamentali per Berlusconi, che - - vorrebbe lasciare il club in mani sicure. Una delle garanzie richieste sembrava essere quella legata alla sua permanenza per altri tre anni nel club rossonero. Ora sembrerebbe pronto persino a rinunciare a rimanere legato alla società per altre stagioni. Questo l’ennesimo interrogativo irrisolto. .

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Il ritorno di Mr. Bee

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Nelle scorse settimane, proprio quando il Milan pareva ormai cosa cinese, ecco rispuntare Mr. Bee. "", aveva pregato il broker thailandese. Bee Taechaubol ha provato a spiegare la sua strategia per acquistare la minoranza del club rossonero alla perfezione, tanto che avrebbe trovato - a detta dello stesso broker - anche due società-veicolo pronte ad investire nel Milan. Perché Mr. Bee si sarebbe fatto vivo proprio ora che Berlusconi pare essere deciso a cedere persino tutto il club? Ma non è l’unica domanda. Dubbi, infatti, anche sulle società-veicolo citate dal thailandese. Parantoux Capital e ZHJ Capital Limited, società entrambe nate nel 2016. Strano, vero?

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