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Bonaventura: “Quante soddisfazioni, ma è lunga. Vietato rilassarsi”

Giacomo Bonaventura Milan
Il centrocampista rossonero Giacomo Bonaventura è tornato a parlare dopo la vittoria della SuperCoppa e predica calma per il resto della stagione

Edoardo Lavezzari

Pochi giocatori sono decisivi per il Milan quanto Giacomo Bonaventura. Il centrocampista, a Doha, ha segnato il gol del temporaneo pareggio contro la Juventus in SuperCoppa ed è uno dei pilastri del Milan di Vincenzo Montella. Intervistato da Premium Sport, l'ex Atalanta, ha fatto il punto sulla stagione rossonera e soprattutto ha fissato gli obiettivi per la fine della stagione, queste le sue parole: "E' stata una stagione che è partita in sordina ed è andata in crescendo Non c'è un momento in particolare in cui ho detto 'ci siamo'. Il campionato è ancora lungo e difficile, la Serie A ha dimostrato in questi anni che non sempre chi parte bene prosegue bene. Dobbiamo lavorare con la mentalità di crescere e migliorarci singolarmente e di squadra. In passato ci sono stati esempi di squadre che sono partiti forte e sono arrivate meno forti. In queste partite abbiamo fatto risultati e abbiamo giocato con buone prestazioni: tutto ciò ci ha dato continuità".

Così su Vincenzo Montella: "Ha portato subito una sua idea tattica e non l'ha mai cambiata. Ha cercato di far crescere quanti più calciatori possibile. Il gruppo è fatto da gente umile, giovane e vogliosa di imparare. Credo sia per questo motivo che sono arrivati i risultati".

Donnarumma e Locatelli: "Sono dei giocatori diversi. Gigio mi ha sorpreso molto l’anno scorso perché non era facile, alla sua età, sostituire Diego Lopez e diventare titolare. Adesso sta continuando sulla sua strada e da qui in avanti potrà solo crescere. Locatelli ha appena iniziato, sta facendo bene e ci sta dando una grossa mano, nonostante le poche gare in Serie A. Se mi rivedo in lui? Magari nell'approccio alle partite di quando ho iniziato a giocare. E' giovane, deve lavorare tanto perché ha le capacità per diventare un grande giocatore".

Suso: "Lo dico sempre, mi ricorda a David Silva del Manchester City. In queste partite sta facendo vedere quello che a noi aveva già fatto vede l’anno scorso in allenamento e che poi non riusciva a ripetere in partita. Quest'anno sta facendo benissimo, spero che continui così ma credo che crescerà ulteriormente perché ha l’atteggiamento giusto che credo lo porterà ad ottenere dei risultati importante".

Lapadula: “Lui è così di carattere. Anche io ho molta fame che magari dimostro in maniera diversa. La sua fame è una caratteristica positiva che serve anche al gruppo che viene trascinato dal suo atteggiamento".

L'esperienza: "Penso che essendo una squadra giovanissima magari ci manca un po' d'esperienza e di furbizia che possa farci fare qualcosa in più. Poi anche qualche campione o giocatore di livello se dovesse arrivare sarebbe sicuramente una cosa che farebbe fare un grande salto di qualità a questa squadra".

L'infanzia: "Mi ricordo le partite che guardavo con mio padre che è un appassionato di calcio come me e mi ha trasferito questa passione. Erano momenti belli, mi divertivo molto e da lì ho iniziato ad apprezzare questo sport. La prima partita allo stadio? Da piccolo andavo a vedere la squadra del mio paese a San Severino, era uno stadio piccolo, di provincia ma mi divertivo molto. Il primo grande stadio da spettatore? Ero andato a vedere una gara della Samp al Marassi. Ero a Genova per caso, non ero mai stato in uno stadio così grande e fu una bellissima esperienza. La gara più bella da spettatore? Sicuramente quella della vittoria dei Mondiali dell’Italia, dalla tv. L’Italia è una cosa bella che unisce tutti gli italiani".

Messi: "Secondo me adesso è il più forte Ha grande fantasia ed efficacia, in questo momento un 10 della sua altezza non esiste. Io un trequartista che parte dalla fascia? Sì, può essere questo il mio ruolo: a volte parto dalla fascia, quest'anno sto giocando più in mezzo al campo però diciamo che la mia posizione è sulla trequarti dove cerco di creare occasioni per i compagni".

La vita del calciatore: "Sicuramente le partitelle in allenamento e le partite alla domenica dove si riesce a giocare bene e a vincere sono la cosa più bella. Vincere ti dà soddisfazione nel giocare, nel fare fatica e nell’allenarsi. Per un calciatore è importante stare bene in allenamento con i compagni. Quando abbiamo i giorni liberi io non vedo l’ora di ritornare a Milanello, per chi ha la passione per il calcio venire ad allenarsi è bellissimo. Quello che mi diverte meno è quando non arrivano risultati e c’è grande pressione e grande critica".

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