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Bonaventura crea, Gigio conserva. Il Milan è terzo

Giacomo Bonaventura Milan-Pescara
Bonaventura segna e trascina la squadra, Donnarumma decisivo e salva il risultato. Il Milan adesso è in zona Champions.

Stefano Bressi

Altre tre punti per il Milan, grazie all'invenzione di Giacomo Bonaventura e ai salvataggi di Gianluigi Donnarumma. Il Pescara gioca bene, prende complimenti, ma come al solito non porta a casa punti. Tutti pensavano che da questa giornata di campionato ne avrebbe giovato la Roma, che invece è stata bloccata dall'Empoli. Così il Milan si ritrova al terzo posto, a una sola lunghezza dai giallorossi. Per la squadra di Vincenzo Montella è il quarto successo consecutivo in casa, arrivato per 1-0, ma dopo aver preso due pali con un rigore negato. La manovra, con la sicurezza della classifica, sta pian piano acquisendo fluidità. Il Pescara, comunque, avrebbe potuto pareggiare e non sarebbe stato uno scandalo, dice La Gazzetta dello Sport. Gli abruzzesi giocano bene, ma non riescono a vincere. Mai conquistati tre punti finora, escludendo la vittoria a tavolino contro il Sassuolo. Il Milan, invece, concede un po' troppo spazio. Donnarumma, però, è super, uno di quei portieri che valgono decine di punti a stagione. Questo campionato somiglia alla Serie B: distanze ristrette e continui saliscendi, il Milan può puntare a chissà cosa.

I rossoneri hanno concluso verso la porta una quindicina di volte, ma a decidere è stato un calcio di punizione. Alexandru Mitrita sbaglia l'appoggio e serve Bonaventura, che si invola verso la porta e subisce fallo dal limite. È Jack a calciare, alla Ronaldinho. La barriera salta e lui con un rasoterra da campione fa passare la palla sotto. È il settimo gol da fuori area per il Milan, nessuno come i rossoneri. Sembra sia stato Keisuke Honda a suggerirgli la soluzione. Ma Bonaventura non è solo gol. Fa pressing, trascina i compagni in ripartenza quando ha spazio a disposizione. Le occasioni più concrete del match sono del Milan, con due pali di Carlos Bacca e M'Baye Niang. Inoltre manca, come detto, almeno un rigore. Nella ripresa cambia il match e inizia quello tra Donnarumma e Ledian Memushaj. Due tiri da fuori e un colpo di testa annientati con una facilità disarmante.

L'atteggiamento tattico del Pescara favorisce le tante occasioni. In partenza sono due 4-3-3 speculari, ma vengono interpretati in modo diverso. Il Milan in fase d'attacco si mette a 4-1-4-1, con Bonaventura e Josè Sosa che avanzano sulla trequarti per mettere in difficoltà la squadra di Massimo Oddo, lasciando Manuel Locatelli da solo davanti alla difesa. La squadra appare leggermente lunga. Gli uomini di Oddo invece sono più corti e bassi, ma riesce comunque a gestire il possesso discretamente. Gli attacchi nascono specialmente dalle fasce, ma in fase difensiva lascia giocare troppo. Il filtro non è dei migliori.

Nel Milan non tutto gira alla perfezione. La coppia di difensori, nonostante l'assenza di Gabriel Paletta, convince. Sosa in mezzo è un po' discontinuo. Suso dà fantasia, mentre Niang è spesso impreciso, probabilmente non stava ancora bene, ma è difficile farne a meno. Bacca soffre molto con questa manovra e non prende bene il cambio con Luiz Adriano, mentre Gianluca Lapadula langue in panchina contro la sua ex squadra.

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