Il 2-2 interno contro il Verona prima della sosta per le Nazionali è costato il posto a Walter Mazzarri. Dopo qualche giorno di riflessione, infatti, il Presidente dell'Inter, Erick Thohir, ha deciso di silurare l'allenatore livornese, e richiamare sulla panchina della squadra meneghina Roberto Mancini, già tecnico nerazzurro dal 2004 al 2008.
archivio2014
MILAN-INTER, DE JONG E MUNTARI PER CONTRASTARE KOVACIC
Il 'Mancio' farà il suo nuovo esordio italiano ed interista nell'atteso derby della Madonnina, in programma domenica sera alle ore 20.45 a 'San Siro'. I primi correttivi apportati da Mancini in una settimana di allenamenti alla Pinetina riguardano il modulo: dal compassato 3-5-2 marchio di fabbrica di Mazzarri, l'Inter tornerà a giocare con la difesa a 4 e, con tutta probabilità, schiererà un trequartista dietro la coppia d'attacco titolare Icardi-Palacio. Sulla trequarti, con tutta probabilità, partirà titolare il croato Mateo Kovacic.
In questi giorni, a Milanello, Inzaghi ha lavorato con i giocatori non convocati dalle rispettive Nazionali, e si trova alle prese con i soliti dilemmi di formazione. Ieri è rientrato in gruppo Alex, che potrebbe partire titolare al centro della difesa, così come il ghanese Sulley Muntari. Proprio quest'ultimo sembra essere il prescelto, al fianco di Nigel De Jong, recupero dell'ultima ora, per contrastare sul campo il genio e l'inventiva di Kovacic.
Se infatti, Bonaventura (favorito su Van Ginkel )può assicurare al centrocampo rossonero tecnica e geometrie, i due mediani potranno offrire un prezioso apporto in termini di muscoli e fisicità. Caratteristiche ideali per limitare il numero 10 interista, che tra il finire della scorsa stagione e l'inizio di questo campionato ha acquisito continuità, dimostrato sprazzi della sua enorme classe (il croato ha appena 20 anni...) e rappresenta senza dubbio, per distacco, l'elemento di maggiore qualità dell'organico nerazzurro.
Kovacic troverà però pane per i suoi denti. Perché Muntari, spesso criticato dall'esigente platea del Meazza per i suoi piedi ruvidi e la tendenza ad accumulare una quantità indefinita di provvedimenti disciplinari, è uno di quelli che lotta su ogni pallone, 'morde', sportivamente parlando, le caviglie dell'avversario, assicura sostanza togliendo sovente l'ossigeno al malcapitato. E di De Jong, appare quasi inutile tesserne le lodi: il guerriero olandese è uomo carismatico, idolo della tifoseria, presenza indispensabile nello starting eleven di Inzaghi. Senza considerare che fu proprio lui a decidere, con un colpo di testa su punizione dalla destra calciata da Balotelli, a decidere l'ultimo derby.
L'impressione è che anche stavolta Milan-Inter possa essere una sfida decisa a centrocampo: chi sarà stavolta l'eroe di turno? Ai posteri l'ardua sentenza.
Daniele Triolo
© RIPRODUZIONE RISERVATA