A TUTTA FASCIA, SENZA LASCIARE BUCHI
—I rossoblù appena sopra il fanalino di coda e con un solo gol segnato non devono ingannare, perché sanno essere offensivi. La rapidità di Luvumbo è la loro chiave principale, a supporto di un centravanti di peso (Shomurodov, Petagna o Pavoletti). All'attaccante angolano piace muoversi, spesso defilarsi per entrare in azione. Ecco, allora, che le fasce aumenteranno di importanza. Il Milan che recupera Hernández, che ha rispolverato Florenzi, che ha nelle ali le frecce più pericolose per mirare il bersaglio. Con Leão sempre in grado di sparigliare le carte a discapito di ogni teoria o tattica. Il Cagliari che, a parte Luvumbo, ha in Nández un secondo fattore essenziale, esterno di spinta. Le idee dei rispettivi allenatori coincidono nella volontà di viaggiare in corsia, liberando il traffico in mezzo approfondito nel paragrafo sopra. Imprevedibilità in avanti ma anche attenzione dietro, perché evitare di scoprirsi o di regalare facili occasioni è il punto di partenza.
LA DIFFERENZA DELLE NOVITÀ
—In generale, Cagliari sarà la prima vera prova di quanto sia profonda la rosa. Da dopo la sosta, fino alla prossima pausa, il Milan scenderà in campo ogni 3-4 giorni e le rotazioni avranno ampio e necessario spazio. Qualche giocatore finora meno impiegato ma domani pienamente coinvolto, da ambo le parti, avrà una bella occasione per crescere e incidere. Dimostrarsi risorsa, magari diventando proprio protagonista: per esempio i rossoneri dovrebbero puntare su Chukwueze e Okafor ritornando al 4-3-3, invece il Cagliari proporre Petagna o Pavoletti ripensando a una possibile difesa a 4. Quali modifiche faranno maggiormente la differenza? Da questa risposta dipenderà l'esito Unipol Domus e in parte anche il prosieguo della stagione.
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