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Pastore: “Leao non riconosce più il Milan in cui è stato per 5 anni”

Redazione PM
Il giornalista Giuseppe Pastore ha parlato di un Rafael Leao spaesato al Milan dopo il ritorno dall'infortunio. Ecco il suo commento a 'Fontana di Trevi', trasmissione di 'Cronache di Spogliatoio'

Dopo Juventus-Milan, Rafael Leao è al centro delle critiche di giornalisti e opinionisti. Il numero 10 rossonero ha mancato due ghiotte occasioni da gol. Insieme a Pulisic, colpevole di aver fallito dagli undici metri, è il principale responsabile del pareggio del Milan. Nel post-partita, senza chiaramente colpevolizzare nessuno, sia Rabiot sia Gabbia si sono dimostrati rammaricati per il risultato. Il pareggio è stato percepito come un'occasione persa, come due punti buttati.

Questo è indice di un cambiamento di mentalità interno al club. Allegri, Modric e lo stesso Rabiot sembrano aver dato una sterzata al clima che si respira dentro lo spogliatoio. Ora sono tutti più determinati e affamati, sempre in cerca della vittoria. Leao riuscirà a far sua questa mentalità? Per ora il talento portoghese sembra ancora distante. In proposito, Giuseppe Pastore ha condotto una riflessione durante 'Fontana di Trevi', programma di 'Cronache di Spogliatoio'.

Milan, Leao deve cambiare mentalità? Il commento di Pastore

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Le parole del giornalista: "Leao non riconosce più il Milan in cui è stato per cinque anni, un Milan che prendeva come una buona notizia un pareggio a Torino. Il Milan, invece, è tornato arrabbiato a Milano perché è più forte della Juve, è più fresco della Juve e ha avuto più occasioni per vincere. La mentalità vincente di Allegri, Modric, Rabiot e di altri giocatori cresciuti in questo clima (Fofana, Saelemaekers, Gabbia, Pavlovic). Leao non riesce a fare propria questa mentalità. Non so se perché sia appena rientrato dall’infortunio o perché non può più migliorare. E migliorare non significa solo migliorare nel tiro in porta ma nell’approccio alla partita".