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Rafael Leao (attaccante del Milan) | Getty Images
Dopo Juventus-Milan, Rafael Leao è al centro delle critiche di giornalisti e opinionisti. Il numero 10 rossonero ha mancato due ghiotte occasioni da gol. Insieme a Pulisic, colpevole di aver fallito dagli undici metri, è il principale responsabile del pareggio del Milan. Nel post-partita, senza chiaramente colpevolizzare nessuno, sia Rabiot sia Gabbia si sono dimostrati rammaricati per il risultato. Il pareggio è stato percepito come un'occasione persa, come due punti buttati.
Questo è indice di un cambiamento di mentalità interno al club. Allegri, Modric e lo stesso Rabiot sembrano aver dato una sterzata al clima che si respira dentro lo spogliatoio. Ora sono tutti più determinati e affamati, sempre in cerca della vittoria. Leao riuscirà a far sua questa mentalità? Per ora il talento portoghese sembra ancora distante. In proposito, Giuseppe Pastore ha condotto una riflessione durante 'Fontana di Trevi', programma di 'Cronache di Spogliatoio'.
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Le parole del giornalista: "Leao non riconosce più il Milan in cui è stato per cinque anni, un Milan che prendeva come una buona notizia un pareggio a Torino. Il Milan, invece, è tornato arrabbiato a Milano perché è più forte della Juve, è più fresco della Juve e ha avuto più occasioni per vincere. La mentalità vincente di Allegri, Modric, Rabiot e di altri giocatori cresciuti in questo clima (Fofana, Saelemaekers, Gabbia, Pavlovic). Leao non riesce a fare propria questa mentalità. Non so se perché sia appena rientrato dall’infortunio o perché non può più migliorare. E migliorare non significa solo migliorare nel tiro in porta ma nell’approccio alla partita".
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