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Milan, Gimenez è rimasto: ora tocca ad Allegri valorizzarlo. Ecco come

Santiago Gimenez alla fine è rimasto al Milan. Ora tocca all'allenatore Massimiliano Allegri valorizzare l'attaccante messicano. Come?
Santiago Gimenez alla fine è rimasto al Milan. Ora tocca all'allenatore Massimiliano Allegri valorizzare l'attaccante messicano. Come?
Redazione PM

L'estate di Santiago Gimenez è stato parecchio turbolenta. Dal primo all'ultimo giorno di calciomercato 'rumors' e trattative realmente avviate sembravano averlo spinto lontano dal Milan. Tuttavia, ora - a mercato chiuso - c'è una sola certezza: Gimenez è ancora un attaccante rossonero. Sarà dunque compito di Allegri valorizzarlo al meglio, facendolo diventare una risorsa importante per la squadra. Nonostante sia l'unica prima punta di ruolo in rosa, la concorrenza è tanta e di qualità. Che contributo potrà dare Santi?

La concorrenza in attacco

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L'organico del Milan conta solamente quattro attaccanti: Gimenez, Leao, Pulisic e il nuovo arrivato Nkunku. Nel 3-5-2 di Allegri visto nelle prime uscite stagionali ci sarà spazio per due soli interpreti. Gli altri due saranno chiamati a fornire il loro apporto dalla panchina. Inizialmente, è presumibile che i titolari fissi possano essere Leao e Pulisic. Nessuno dei due, però, è un centravanti. Nkunku, invece, ha caratteristiche che lo rendono un jolly d'attacco. Grazie alla sua tecnica, è molto bravo a dialogare coi compagni. Grazie alla sua rapidità, può fare male sia in campo aperto che in conduzione. In più, ai tempi del Lipsia ha dimostrato ottime doti realizzative. I tifosi rossoneri si augurano che possa ritornare ad essere decisivo come in Bundesliga.


E Gimenez? Santiago parte dietro nelle gerarchie. Il tentativo di scambio con Dovbyk e le dichiarazioni del direttore sportivo Tare prima di Lecce-Milan non hanno lasciato spazio a interpretazioni: il messicano, per caratteristiche, non è la punta ideale per Massimiliano Allegri. Eppure, ha peculiarità uniche entro la rosa degli attaccanti rossoneri. Gimenez è sicuramente quello più portato alla finalizzazione e quello che si muove meglio in area di rigore. Bisogna solo trovare il modo di esaltare le sue qualità. Come?

Milan, come sfruttare Gimenez?

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Nei suoi primi sei mesi in rossonero, Gimenez - nonostante tutte le difficoltà incontrate - ha dimostrato di saper vedere bene la porta. Nella Serie A 2024/25 ha siglato 5 reti in 670 minuti: un gol ogni 134 minuti in campo. Insomma, una discreta media realizzativa. Tutte le sue marcature sono arrivate da dentro l'area di rigore, la sua zona preferita. Fuori dall'area, infatti, il messicano ha sempre dimostrato di faticare. A livello di qualità tecnica può (e deve) migliorare ancora molto. In sua difesa, va ricordato che è solo un 2001. Il gol annullato a Lecce è un saggio delle sue doti: palla controllata con il sinistro per smarcarsi dall'avversario e destro fulmineo alle spalle di Falcone.

Sempre la partita di Lecce ha messo in evidenza un'altra sua dote: l'attacco della profondità. Sul finire del primo tempo, il Milan sviluppa un'azione tutta in verticale. Modric passa la palla a Fofana, il quale vede il movimento di Gimenez e lo serve in profondità. Scappato alle spalle di Gaspar, poi Santi calcia a lato. Si tratta di un'occasione fallita, però è utile per capire questa sua qualità. Il Milan di Allegri sta spesso cercando di sfruttare la profondità. Principalmente in due modi: con l'inserimento delle mezzali (Loftus-Cheek ad esempio) oppure con il movimento degli attaccanti. Ecco, Gimenez può essere sfruttato in questo modo. Sicuramente, non lo si aiuta se gli si chiede di fare da centravanti-boa. La sua struttura fisica (1,83 m di altezza) non gli permette di vincere spesso i duelli sulle palle alte contro i difensori della Serie A, spesso più dominanti di lui nel corpo a corpo.