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Cessione Milan, Blue Skye: “Scontenti dell’opacità del processo di vendita”

Cessione Milan, Blue Skye: 'Scontenti dell’opacità del processo di vendita' (getty images)
Il processo di vendita del club ha suscitato critiche da parte del membro del Cda del Milan, e fondatore di Blue Skye, Salvatore Cerchione

Enrico Ianuario

Le ultime settimane hanno messo sotto i riflettori il Milan. Prima per la conquista del 19esimo scudetto, poi per il cambio della proprietà. Come ben si sa, il club rossonero è passato nelle mani di RedBird Capital Partners, fondo statunitense di Gerry Cardinale.

Se questa operazione pare possa aver accontentato tutti, in realtà non è esattamente così. Secondo quanto riporta 'Calcio&Finanza', Blue Skye, la società che fa capo ai finanzieri Salvatore Cerchione e Gianluca D'Avanzo, era intenzionata a restare nel capitale del Milan tramite il 4,27% della Project Redblack.

Prima della cessione a RedBird, Blue Skye Financial Partners era la società che deteneva il 4,27% di Project Redblack, la società che controllava il 100% di Rossoneri Sport Investment Sarl e che a sua volta controllava il 99,93% del Milan.

Questo processo di vendita ha suscitato delle critiche da parte di Salvatore Cerchione, fondatore  e managing partner di Blue Skye e membro del consiglio d'amministrazione del Milan. "Blue Skye è scontenta dell’opacità del processo di vendita. Siamo confusi sui veri motivi dietro la cessione del club, soprattutto quando un futuro così luminoso ci attendeva", queste le sue dichiarazioni rilasciate al 'Financial Times'. Milan, un ritorno di fiamma per la trequarti: le ultime news di mercato

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