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Piatek in gol contro 12 squadre: oggi può fare 13

Krzysztof Piatek, attaccante del Milan, @acmilan

Tra campionato e Coppa Italia, Piatek ha castigato dodici squadre. Manca il Cagliari, avversario di giornata del Milan, sarebbe la tredicesima preda.

Stefano Bressi

Ieri sera si è svolta come di consueto la conferenza stampa della vigilia a Milanello, dove ha parlato Gennaro Gattuso. Neanche un commento, però, dal tecnico rossonero su Krzysztof Piatek, centravanti che con ogni probabilità anche stasera partirà titolare a San Siro contro i sardi. Tutte le attenzioni di Rino si sono concentrate su Patrick Cutrone e su come il classe 1998 sia un eccellente professionista, oltre che talentuoso, e su quanta voglia di far bene abbia, tanto da lavorare sempre più dei compagni. Motivo? Semplice: Cutrone al momento va coccolato e tenuto "caldo", mentre Piatek nonostante siano passate solo tre partite è già una certezza e su di lui c'è poco da dire. Anche perché Gattuso al momento vuole cambiare il meno possibile nell'undici di partenza, figuriamoci la punta...

Ovviamente non farà eccezione stasera. Il Milan deve riconquistare il quarto posto dopo le vittorie di Roma e Lazio, in attesa anche di vedere cosa farà l'Atalanta, e Cutrone dovrà accomodarsi di nuovo in panchina, con buona pace, dopo i tre gol in 185' del compagno polacco. Un gol ogni ora circa. Una media spaventosa che può davvero risolvere molti grattacapi a Rino Gattuso. Perchè il Milan non è ancora una macchina perfetta (se lo fosse lotterebbe per lo Scudetto del resto...) In casa rossonera non si trova molto equilibrio: se fa bene la difesa ne risente l'attacco e viceversa. Nel corso del campionato le due cose si sono invertite: per dieci giornate il Milan aveva il miglior attacco con la Juventus (Gonzalo Higuain segnava e anche Suso gli dava una mano), ma contemporaneamente la difesa era al dodicesimo posto. Ora che la media gol subiti è scesa vertiginosamente, Gattuso vorrebbe mantenere questo dato, migliorando lo score offensivo, visto che la sua squadra è diventata il decimo attacco. Piatek sotto questo punto di vista è perfetto.

Se si dividono le 22 gare giocate finora in due blocchi da 11, c'è una differenza netta e un crollo violento: 21 reti nel primo blocco, 8 nel secondo. Da novembre a oggi il Milan ha segnato meno di un gol a partita e dunque se è ancora attaccato alla Champions League deve dire grazie alla difesa. Ecco allora l'importanza di Piatek, che ha già portato la qualificazione in Coppa Italia con una doppietta al Napoli e che con un gol ha consentito al Diavolo di uscire da Roma indenne. Finora nel 2019 a San Siro ha segnato solo lui. Da un lato si può esaltare l'impatto, scrive La Gazzetta dello Sport, ma dall'altro c'è da riflettere sulle difficoltà di trovare la rete.

Ma Piatek, o meglio Robocop, non si fa scalfire da niente e rimane imperturbabile per la propria strada. Ha un solo obiettivo: segnare, segnare il più possibile. Certo, far gol ogni partita è difficile, ma si può provare a segnare almeno una volta a tutte le avversarie. Nel girone d'andata Piatek ha segnato a Empoli, Bologna, Sassuolo, Lazio, Chievo Verona, Frosinone, Parma, Sampdoria, SPAL, Roma e Atalanta. Poi la doppietta in rossonero al Napoli. Escluse Genoa e Milan a cui ormai non può più sengare, ne restano solo sei a cui provare a far gol e tra queste c'è il Cagliari. Una curiosità che conferma l'impatto devastante di Piatek in Serie A. In cinque mesi e mezzo ha segnato a più della metà delle squadre. Per oggi Rino si affida ancora a lui, in attesa che qualcuno riesca a iniziare a dargli una mano.

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