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Nel regno di Mendes, il portoghese che vuole comprare il Milan

MADRID, SPAIN - OCTOBER 02:  Cristiano Ronaldo (L) poses for a picture with his trophy as all-time top scorer of of Real Madrid CF and his manager Jorge Mendes (R) at Honour box-seat of Santiago Bernabeu  Stadium on October 2, 2015 in Madrid, Spain. Portuguese palyer Cristiano Ronaldo overtook on his last UEFA Champions League match against Malmo FF Raul's  record as Real Madrid all-time top scorer.  (Photo by Gonzalo Arroyo Moreno/Getty Images)

Mendes è l'agente più potente al mondo. Controlla giocatori, allenatori e club. Fosun, che vuole il Milan, è socio di minoranza della sua Gestifute.

Stefano Bressi

Nel destino di Jorge Mendes c'era il successo. Un predestinato. Già a trent'anni, quando lasciò i campi delle serie minori portoghesi per aprire un paio di discoteche e una videoteca. Fu il trampolino della sua ascesa inarrestabile, scrive La Gazzetta dello Sport. Ha continuato a procedere passo dopo passo, calciatore dopo calciatore, ma adesso il suo impero è tentacolare. La Gestifute, società del 50enne di Lisbona, partita dalla gestione di Costinha fino ad arrivare a Cristiano Ronaldo, gestisce ora decine di giocatori che valgono centinaia di milioni e dispiega le proprie ali in diverse squadre e zone del mondo. Tra i più prestigiosi personaggi gestiti da Mendes ci sono Josè Mourinho, CR7 e James Rodriguez, Falcao, Di Maria, Thiago Silva e molti altri. Sono simboli di un uomo maniacale nella scelta delle strategie. Partito dal Portogallo, poi si è disteso in Spagna e a Montecarlo, quindi i mercati in espansione.

Da poco Mendes ha ceduto una quota minoritaria della sua società al fondo cinese Fosun, che è ora interessato al Milan. L'obiettivo del portoghese è stato quello di spostare il suo raggio d'azione anche in Oriente. Scegliendo la società di Guo Guangchan come socio minoritario, Mendes ha così costruito un ponte che lo potrebbe portare anche in Italia. L'asse Mendes-Cina è solido, la voglia di stupire ancora è tanta. Non solo amore per Mendes, però. A Montecarlo, dopo la cessione di Falcao, all'ingresso della città apparve la scritta "Mendes = Mafia".

Ma Mendes è un uomo che sa ciò che fa, è inarrestabile. Tutti sanno quanto stia attento ai dettagli. Le sue mosse narrano di una sequenza di affari che ha portato sotto la sua influenza club come Porto, Benfica, Braga. Senza dimenticare che in Spagna ha rapporti strettissimi con l'Atletico Madrid e la famiglia Gil, e con Peter Lim e il Valencia. Simile la situazione con i proprietari del Monaco, fino al Wolverhampton, ultimo tra i club finiti nel suo radar. Proprio Fosun, infatti, ha acquistato i Wolves e guarda casa è stato scelto Walter Zenga, un italiano, come allenatore.

Nessuna intenzione di fermarsi. Mendes continua a studiare come estendere la propria religione calcistica in nuove zone del mondo. La Serie A lo stuzzica. Per il Milan sarebbe un alleato potentissimo. Il parco giocatori della Gestifute ha un valore di circa 600 milioni. Chi lo conosce parla di un tipo che ammalia e che è attento alla scelta dei collaboratori. Parla molte lingue, cercando sempre di farsi capire da tutti, e spinge forte la sua idea di calcio manageriale a cinque stelle. Esperienza vincente, il Milan sogna.

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