Milan-Napoli di domenica sera sarà anche Modric contro De Bruyne. I due maestri del centrocampo alla prima sfida in Serie A. Lo riporta l'edizione odierna de 'La Gazzetta dello Sport'
"L'età è solo un numero" ha scritto Luka Modric qualche settimana fa, in occasione del suo quarantesimo compleanno. Questo discorso non vale solo per lui. E per chi altro? Certamente per Kevin De Bruyne, l'acquisto in vetrina del calciomercato estivo del Napoli. Il belga è più giovane del croato - ha 34 anni - ma, come lui, è maestro del centrocampo e vuole prendere presto le chiavi della squadra di Antonio Conte. Quest'ultimo e Massimiliano Allegri si stanno affidando ai loro due campioni con continuità. È infatti difficile anche solo pensare di tenere fuori dal campo due campioni del genere. All'immensa classe e qualità di cui sono dotati aggiungono carisma e leadership, doti fondamentali all'interno di squadre che vogliono puntare a vincere. Domenica sera i due si affronteranno per la prima volta in Serie A: Milan-Napoli si annuncia scoppiettante anche per il confronto tra questi due. 'La Gazzetta dello Sport' di oggi analizza differenze e punti in comune di Modric e De Bruyne.
Modric e De Bruyne, le differenze
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La prima differenza superficiale è, come già ricordato, l'età. Ma, venendo al sodo, in che cosa differiscono due maestri del centrocampo del genere? Prima di tutto, per la fisicità. Se Modric è brevilinero, De Bruyne è più massiccio, più roccioso. A tali caratteristiche corrispondono i ruoli ricoperti in campo. Il croato è un regista puro, che in poco tempo ha preso in mano le chiavi del centrocampo rossonero, in mezzo a due mezzali fisiche (due tra Fofana, Loftus-Cheek e Rabiot). Il belga, invece, offre il meglio di sé qualche metro più avanti, sulla trequarti, in zona di rifinitura.
I numeri di gol e assist in carriera, infatti, indicano che sia De Bruyne il più prolifico. Modric ha sempre avuto altre doti: è un costruttore di gioco a tutto campo ed è un facilitatore della manovra per la propria squadra. Inoltre, è davvero difficile toglierli la palla. Controllo e protezione sono due fondamentali eccellenti del Pallone d'Oro 2018.
Un ultima differenza riguarda i trofei vinti. Modric è più titolato. Il suo palmares al Real Madrid, d'altronde, fa rabbrividire chiunque. Tuttavia, ciò non toglie nulla a tutte le vittorie di De Bruyne, collezionate soprattutto in maglia City, alla corte del suo maestro Pep Guardiola.