Nel suo editoriale per Repubblica, Paolo Condò ha parlato del Milan, di Stefano Pioli e del successo ottenuto contro l'Empoli: "Nei codici del calcio l’esonero di un allenatore individua il colpevole e azzera le altrui responsabilità. Non a caso si dice che un tecnico viene “cacciato”, termine perentorio che agli errori aggiunge l’ignominia: poveri giocatori (e dirigenti), era tutta colpa sua: ora le cose andranno meglio. A quel punto però dev’essere chiaro agli “innocenti” che il bonus è esaurito. Un secondo esonero dimostrerebbe che la colpa è loro, e quello che sta succedendo al Napoli fila a tutta forza in questa direzione".
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Condò: “Il Milan riparte con i giovani, Pioli sa lavorare sotto pressione”
Il noto giornalista ha poi continuato: "Le riflessioni sulla zona Champions, innescate dal crac del Napoli, danno per scontato che i primi tre posti non sfuggiranno alle tre grandi storiche del Nord: un’ovvietà datata per quanto riguarda Inter e Juventus, una crescente realtà per il Milan, che in questo torneo così refrattario alla continuità sembra respirare un’aria nuova rispetto a soltanto un paio di settimane fa. Stefano Pioli ha confermato una volta di più di saper lavorare sotto pressione, non una banalità in quest’ambiente, e naturalmente fa piacere che la ripartenza rossonera sia ricca di facce nuove provenienti dalle giovanili, una bella coincidenza nei giorni dell’addio al decreto crescita".
Infine, Condò ha concluso: "Per chi considera il calcio una storia di persone prima che di tattiche, la fotografia di un ambiente sano è tutta nella corsa parallela di Pulisic e Traoré verso il terzo gol, quando è chiaro che l’esperto americano non vede l’ora di lanciare il baby ivoriano al primo gol in Serie A e godere della sua felicità bambina". LEGGI ANCHE: Mercato Milan, le ultime news su Drăgușin e Álex Jiménez >>>
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