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INTERVISTE

Milan, Scaroni realista: “Scudetto? L’obiettivo è tornare in Champions League. Allegri è un elemento chiave”

Scaroni: 'Scudetto? Obiettivo del Milan è tornare in Champions League'
Il Presidente del Milan Paolo Scaroni ha rilasciato un'intervista a 'Class CNBC'. Tra i tanti argomenti, il nuovo, il sogno scudetto e il ruolo di Allegri. Ecco le sue parole
Redazione

Dopo l'importante vittoria in rimonta contro il Torino di Marco Baroni, il Milan si conferma in vetta alla classifica. Le reti di Adrien Rabiot e Christian Pulisic hanno permesso di estendere la striscia di vittorie consecutive in campionato a tre, dopo i successi nel derby contro l'Inter e contro la Lazio di Maurizio Sarri. Nonostante l'entusiasmo dell'ambiente, è fondamentale, come ricordato più volte anche da Massimiliano Allegri, tenere bene a mente l'obiettivo primario del club rossonero, ovvero tornare in Champions League.

Milan, le parole del Presidente Scaroni a 'Class CNBC'

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A proposito di questo tema, ma non solo, si è espresso il Presidente del Milan Paolo Scaroni ai microfoni di 'Class CNBC'. Ecco le sue parole nella lunga intervista alla televisione specializzata in finanza ed economia.


Sulla questione stadio: "Il 5 novembre (giorno del rogito per l'acquisto di San Siro da parte di Milan e Inter, ndr) è stata per me una data fondamentale perché ho dedicato tanto tempo al progetto stadio. All'inizio, quando dicevo che Milano aveva bisogno di un nuovo stadio mi davano del matto perché c'è già San Siro che è così bello. Mi rendevo conto che molti non sapevano cosa fosse uno stadio moderno. Poi con il passare del tempo, anche grazie forse alla televisione che ha fatto vedere gli stadi che ci sono all'estero, ho visto un cambio di opinione per cui alcuni hanno iniziato a pensare che anche dovremmo avere impianti così belli come all'estero. Questo cambio di opinione si è visto anche nell'amministrazione comunale. L'investimento a San Donato ha fatto capire che eravamo molto determinati ad avere un nuovo stadio, tanto da essere disposti anche a lasciare Milano. Progressivamente l'amministrazione comunale di Milano ha incominciato a prendere coscienza del tema e nell'ultimo periodo è stata molto efficiente perché comprare un'area del genere nel centro della città sarebbe stato complicato ovunque, non solo in Italia".

Sul nuovo stadio: "Sarà uno stadio molto verticale, più di quello che è già San Siro. Sarà un impianto modernissimo dal punto di vista tecnologico, con un'area riservata al cliente corporate e alle società importanti che sono quelle che garantiscono incassi elevati e che permettono così di mantenere prezzi più bassi per gli altri settori. Avremo uno stadio moderno per Milano e per le due squadre".

Sulle tempistiche: "Dovremmo avere lo stadio pronto nel 2030. La progettazione dovrebbe concludersi tra giugno e luglio del 2026, poi ci sarà la conferenza dei servizi che sarà il varo totale al progetto. Dal 2027 inizieranno i lavori che termineranno nel 2030. Solo dopo che sarà costruito il nuovo stadio si penserà al futuro di San Siro".

Sui ricavi del nuovo stadio: "Sarà abitato tutti i giorni. L'area sarà utilizzata tutta la settimana, non come accade ora a San Siro. Ci saranno ricavi che arriveranno da questo utilizzo e poi ci saranno gli spazi per le aziende. Ci attendiamo un raddoppio dei ricavi da stadio, questo è molto importante".

Sul bilancio del Milan: "Abbiamo raddoppiato i ricavi del Milan, a prescindere dal mercato. Senza Champions, non sarà facile fare il quarto anno di fila in positivo, ma non sono pessimista nemmeno su questo".

Sui debiti del club rossonero: "Noi abbiamo un debito molto piccolo, circa 70 milioni. Continuiamo ad investire in giocatori, abbiamo speso 250 milioni negli ultimi due anni di nuovi contratti per nuovi giocatori. Continuiamo a generare cassa di fatto".

Sull'equilibrio tra risultati finanziari e in campo: "Il mondo è cambiato, non c'è più una persona fisica che finanzia senza guardare i conti. Siamo tutti sottomessi al Financial Fair Play, quindi siamo tutti costretti ad avere bilanci sani e sostenibili. Dobbiamo avere bilanci sostenibili per continuare ad offrire il miglior calcio possibile".

Su Cardinale: "Ha creato un fondo dedicato allo sport e il Milan è stato il suo grande investimento. Ha portato al Milan competenze che non avevamo. Se abbiamo raddoppiato il fatturato è anche grazie al suo intervento e a come ci ha aiutato a crescere. Cardinale ha un progetto a lungo termine, rimarrà azionista del Milan per molto tempo, è questo il suo desiderio. Lo sentiamo sempre, è sempre attivo e presente. Sulla vicenda stadio è portatore di una conoscenza di un fondo che ha creato diversi stadi. Ha portato nel club persone che sono in grado di capire come deve essere un impianto moderno".

Sul calcio italiano: "Come Serie A incassiamo dai diritti tv internazionali 200 milioni all'anno, la Premier 2,2 miliardi, la Liga 700-800 milioni che trovano una spiegazione nel fatto che negli anni scorsi hanno avuto due grandi campioni come Messi e Cristiano Ronaldo. Il gap con la Premier deve essere riempito, ma ovviamente ci sono tante cose fare, compresi nuovi stadi perché avere impianti belli e pieni sono la base per avere un effetto televisivo di un certo tipo. Sono convinto che dopo San Siro verranno costruiti anche tanti altri stadi in Italia".

Su Milan-Como: "Una delle idee che abbiamo perseguito era di andare in Australia per promuovere il calcio italiano, non per fare un affare economico che non c'è. Non ho ancora abbassato le braccia su questo tema, ma ci sono così tante autorizzazioni da ottenere che comincio ad essere preoccupato. Se saltasse sarebbe un'occasione persa per la Serie A perché noi abbiamo l'obiettivo di rendere la Serie A attrattiva nel mondo".

Sul sogno scudetto: "Dopo l'ultima vittoria col Torino è ovvio che io sia ottimista e pieno di speranze. Come detto più volte anche da Allegri, noi abbiamo un obiettivo, ovvero essere in Champions League l'anno prossimo. Noi siamo una squadra mondiale, abbiamo 400 milioni di tifosi nel mondo e dobbiamo essere sempre presenti nel palcoscenico del calcio mondiale".

Su Allegri: "Avere un allenatore competente, che diffonde un'atmosfera di ottimismo come Max Allegri credo sia un elemento chiave. Come diffonde questa serenità a me, la diffonde anche a tutta la squadra e a tutto lo staff. Credo che questo sia fondamentale per avere risultati positivi in campo. Quando sono arrivato al Milan mi hanno spiegato che la squadra in campo è la figlia dell'allenatore e della società. La società deve essere sana, e Gerry Cardinale ce lo garantisce, e poi c'è un allenatore come Allegri che ne ha viste tante durante la sua carriera. Tutto questo si trasferisce in risultati in campo".

Crede allo Scudetto? "Se ci credo? Io ho vinto un solo scudetto ed è stato indimenticabile. Potrei parlarne per ore di quello scudetto. Se vincere non è la priorità del Milan? Nel calcio europeo vincere è tutto, in altri sport la necessità di vincere forse è meno forte che nel calcio dove invece vincere è tutto".

Un augurio per il 2026: "Un augurio assoluto: la nostra Nazionale deve passare il turno e partecipare ai Mondiali perché è troppo tempo che non lo facciamo. Questo è l'augurio che faccio al calcio italiano".

Un pensiero sull'attualità e sulla situazione geopolitica mondiale: "Viviamo un momento pieno di conflitti, che ci sembrano dei problemi drammatici, e allo stesso tempo le borse di tutto il mondo sono al loro massimo storico. Cosa vuol dire questo? Vuol dire che gli investitori pensano che i problemi che stiamo vivendo siano dei problemi superabili e che verranno superati. Se così non fosse, vedremmo un comportamento dei mercati azionari completamente diverso, quindi mantengo un sano ottimismo. Poi, naturalmente son preoccupato anch'io, leggo anch'io, spiace anche a me, però nell'insieme la mia visione è che tutto si risolverà".