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Galliani: “Allegri? Quando era a Cagliari gli ripetevo una cosa”. Stadio, Modric e futuro. Le parole

Emiliano Guadagnoli
Emiliano Guadagnoli Redattore 
Adriano Galliani, ex dirigente del Milan che potrebbe tornare in rossonero, ha parlato in una lunga intervista del suo addio al Monza. Le sue parole anche sul futuro

L'ex dirigente del Milan Adriano Galliani ha parlato del suo addio al Monza ricordando di quanto fosse felice Silvio Berlusconi: "Nei 44 anni vissuti accanto a Berlusconi non gli ho mai visti occhi felici come a Barcellona, dopo la sua prima Champions, e a Pisa, dopo la promozione in A del Monza. Seguì lo splendido campionato 2022-23. Il Monza è stato l’ultima, grande gioia del presidente. Ne sono assolutamente convinto". La promozione vale una Champions del Milan? Chiede la rosea. Galliani risponde così: "Di più. Il Milan ne aveva già vinte due prima di Berlusconi. Il Monza in A non c’era mai stato. Quando il presidente lo aveva promesso, qualcuno aveva sorriso. Come quando aveva promesso un Milan campione del mondo".

Milan, Galliani su Allegri e il futuro

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Poi Galliani parla anche del Milan. Cosa ne pensa di Allegri: "Max è un grande allenatore. Ci ho visto bene... Quando era al Cagliari, gli ripetevo: “Lei ha il phisique du role” per il Milan. Perché, per guidare una grande, conta anche la presenza. Max giocava e vestiva bene. Un bel fioeu , direbbe Gullit. Il mio sogno è lo scudetto al primo colpo, come nel 2010-2011. Può farcela, sono ottimista. I dirigenti rossoneri hanno fatto una scelta azzeccatissima". Se ha mai pensato a Modric: "Avevamo Pirlo, poi quando è andato al Real è diventato inavvicinabile. Modric è un grandissimo giocatore. Mi ricorda tanto Pirlo. Determinante Rabiot, che è sempre piaciuto tanto a Max".

Galliani parla anche dello stadio di Milano: "Una città come Milano non può non avere un grande stadio, in linea con i tempi. E il luogo non può che essere San Siro, ben servito da metro, strade e autostrade, dove i tifosi del Milan sono abituati ad andare da 100 anni e quelli dell’Inter da 80. San Siro è impossibile da ristrutturare. L’alternativa è costringere le squadre a giocare nella cintura milanese. Ogni consigliere comunale, al di là delle logiche politiche, deve valutare se per la città di Milano, sia conveniente avere uno stadio meraviglioso o non averlo. Una città all’avanguardia, bella come Milano, non può non avere uno stadio all’altezza del suo standard. L’eresia non è abbattere San Siro, ma Inter e Milan fuori dalla loro città". E sul suo futuro Galliani non si espone: "Solo Dio lo sa".