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INTERVISTE

Costacurta: “Milan, Leao non può mai stare fuori. Nkunku forte, Giménez interessante. Su Modric …”

Costacurta: 'Per me Leao non può stare fuori. Su Modric...'. Le sue parole
Intervistato dalla Gazzetta, Costacurta commenta il momento di Leao dopo la doppietta realizzata domenica sera, sottolineando la profondità del reparto offensivo. Su Modric dichiara: "Da troppi anni il Milan non aveva un leader di quel carisma"
Redazione

In un'intervista con la Gazzetta dello Sport, l'ex difensore rossonero Alessandro Costacurta ha parlato di diversi temi legati al Diavolo. Uno di questi è quello che riguarda la competizione in attacco al Milan, sottolineando come sia un reparto ricco di soluzioni, senza dimenticare la centralità di Rafa Leao e Christian Pulisic nelle rotazioni di Max Allegri: "Per me uno come Leao non può mai stare fuori. Ora però avrei fretta: o mi dà risposte o giocano gli altri. In coppia con Pulisic possono far male a tutte le difese".

Sulle alternative offensive rossonere: "Un reparto così ricco garantisce competizione interna: Nkunku è uno forte e Gimenez è molto interessante. Mi ricorda il Crespo di Parma, anche se Santi ha il problema del gol, ma gioca non bene ma molto bene, allunga e impegna gli avversari, sa dialogare. A parte i super già citati, è stato tra i più positivi della squadra. E come diceva Ancelotti per Hernan: se uno si crea le occasioni, i gol prima o poi arrivano".


Per quanto riguarda Leao, Costacurta ha dichiarato: "Già il primo gol contro la Fiorentina mostra un miglioramento: Rafa difficilmente prendeva la porta con tiri da fuori area. Stavolta lo ha fatto, poi il portiere può sbagliare ma è determinante inquadrare lo specchio. E anche il rigore è una novità. Positiva o negativa, dipenderà da lui. Positiva perché può aiutarlo a segnare 15-20 gol, dandogli la consapevolezza che giocare più avanti può sbloccarlo. Un modo per approcciarsi al ruolo con una mentalità nuova. Negativa perché non vorrei che tirasse il suo rigore e si accontentasse così. Non deve togliergli l’impegno".

Commentando il primo posto in classifica del Milan di Allegri, l'ex rossonero ha dichiarato: "Se sono sorpreso del primo posto del Milan? In realtà no, dall’inizio dico che può competere per il titolo: senza le coppe può concentrarsi solo sul campionato. Una cosa che mi stupisce però c’è: non immaginavo che la squadra potesse raggiungere questa maturità così velocemente. È la cosa che mi colpisce di più: l’attenzione. Dopo la sconfitta all’esordio contro la Cremonese, Allegri parlò di scarsa percezione del pericolo. Ero completamente d’accordo e aggiungo che succedeva anche al Milan degli anni passati: c’era un susseguirsi di errori sui dettagli. Max ha esplicitato il problema e lo ha corretto. Certo, l’arrivo di giocatori di spessore dà anche più consapevolezza. C’è più tutela dei difensori, che a loro volta crescono e si sentono in fiducia. C’è maggiore cura del particolare. Un esempio? I cross arrivano con più difficoltà e meno palle arrivano in area e meno pericoli si creano".

Continua, aggiungendo: "La difesa del nostro grande Milan, senza voler fare paragoni, era aiutata anche dal resto della squadra. Ripeto, nessun confronto, solo per dire che anche oggi il gruppo lavora bene insieme, si sostengono di più. Se intercetti palla a centrocampo, non arriva nella tua area. Ed è ovvio che giocatori come Modric e Rabiot con le loro letture, gli intercetti delle giocate avversarie e la loro esperienza siano determinanti".

Su Luka Modric si è espresso così: "Da troppi anni il Milan non aveva un leader di quel carisma, insegna calcio da vent’anni. Nemmeno lui è una sorpresa: da Boban ad Ancelotti, tutti mi dicevano che oltre al giocatore è una persona pazzesca. Arrivare in un gruppo da rilanciare e a cui mancava personalità è stato paradossalmente positivo: giocatori come Luka e Rabiot ci sguazzano, si divertono a spiegare calcio. È successo anche a me, c’è stata una fase della carriera in cui mi sentivo anche insegnante di mentalità e sono stati momenti che mi sono goduto a pieno. Tecnicamente la squadra ha tutto per vincere ma mancava di leadership: ora non più. E non scordiamo Allegri, anche lui è stato decisivo per cambiare tutto".