Di Enrico Maggioni
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Bonucci e Romagnoli indispensabili: senza di loro la difesa soffre
Leonardo Bonucci e Alessio Romagnoli sono diventati, a tutti gli effetti, due pilastri del Milan di Gennaro Gattuso. Sono i numeri a certificarlo
La sfida della scorsa domenica contro il Chievo, che rappresenta per il Milan il decimo risultato utile consecutivo in campionato, evidenzia una volta di più l'imprescindibilità della coppia difensiva composta da Leonardo Bonucci e Alessio Romagnoli. È bastata l'assenza di Romagnoli, fermato da un fastidio muscolare, per interrompere la serie dei clean sheet rossoneri. Contro il coriaceo Chievo di mister Maran, la difesa rossonera ha subito due reti che hanno messo a rischio il positivo cammino in campionato.
L'errato posizionamento di Borini e di Zapata in occasione della prima rete dei veronesi, e l'eccessivo spazio lasciato al bomber Inglese nell'episodio del raddoppio, hanno evidenziato lacune nella gestione degli automatismi di difesa, priva della personalità e del senso della posizione di Romagnoli. L'affiatamento tra il capitano rossonero e il centrale romano è sempre di più garanzia per la rincorsa rossonera. Con a fianco il rinato Bonucci, finalmente a suo agio nello schieramento difensivo a quattro e sostenuto dalla grinta e dal senso di appartenenza trasmessi da mister Rino Gattuso, Alessio Romagnoli ha acquisito la necessaria sicurezza.
Superati i problemi fisici che hanno condizionato la continuità di rendimento, il centrale ex Sampdoria, che ha recentemente festeggiato le 100 presenze con la maglia del Milan, è di fatto il presente ed il futuro dei rossoneri. La personalità e la classe dei due centrali difensivi rossoneri, chiamati ad iniziare l'azione offensiva ed a garantire la sicurezza in fase di non possesso, è una delle chiavi di volta della rimonta rossonera. Con oltre tremila minuti di gioco accumulati in stagione, Bonucci e Romagnoli sono i due pilastri su cui si basa l'architettura tattica del credo di Gattuso, principalmente basato sulla saldezza del pacchetto arretrato. Forti di un settore difensivo la cui solidità è marchio evidente del Milan targato Ringhio, certamente più equilibrato tatticamente, e nel quale tutti gli undici attori hanno compiti tattici ben definiti sia in fase di attacco che in fase di non possesso, i rossoneri possono ora guardare con rinnovata serenità alle prossime decisive sfide per l'Europa.
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