Sei giornate per convincere Berlusconi. Sei giornate per tenersi stretta una panchina che rappresenta un'occasione unica. Questo è il tempo- limitato- che Christian Brocchi ha a disposizione per salvare la stagione del Milan e alzare al cielo un trofeo. Non è la prima volta che un allenatore della Primavera rossonera viene promosso d'ufficio alla guida della prima squadra. Era già successo con Capello, subentrato a Nils Liedholm, nell' 86-87. Anche allora era aprile. Anche allora Capello si giocò tutto in 6 partite: 5 di campionato più lo spareggio per l'Uefa. Con lo svedese in panchina il Milan conclude il girone di andata al terzo posto, appena 3 in meno della capolista Napoli. Il rendimento non è disprezzabile. Anche se forse nei piani alti di Via Turati ci si aspettava qualcosa in più visti gli investimenti. Infatti in estate sono arrivati in rossonero Donadoni, Galli e Massaro. E la squadra è stata presentata in pompa magna da -udite udite- Cesare Cadeo all'Arena Civica. In primavera però le cose peggiorano e il Milan accusa una flessione sensibile.
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Amarcord – Quando fu Capello a fare il percorso di Brocchi
Brocchi non è il primo allenatore del Milan a subentrare, arrivando dalla Primavera, sulla panchina del Milan. Ecco la storia di Fabio Capello
Dopo lo 0-2 interno contro la Samp Liedholm viene contestato. Sette giorni dopo la legge del Partenio punisce i rossoneri in caduta libera. A questo punto il Cavaliere non ha più dubbi: via Liedholm, dentro Capello. E così il 12 aprile il tecnico di Pieris si accomoda per la prima volta sulla panchina rossonera a San Siro. Il debutto è incoraggiante: il Milan batte il Torino 1-0, decide la rete di Hateley( peraltro l'ultima con la maglia del Diavolo) alla mezz'ora. Una settimana dopo la musica cambia. Al San Paolo, contro il Napoli di Maradona lanciato verso la conquista del suo primo Scudetto, Capello subisce la prima sconfitta. Finisce 2-1 per i padroni di casa che sbrigano la pratica già nel primo tempo con i gol di Carnevale e del Pibe de Oro vanificando la rete di Virdis nella ripresa. Nelle ultime 3 giornate di campionato il Milan travolge la Roma 4-1, ma non va oltre lo 0-0 contro il Como, già salvo dopo un girone di andata straordinario, e l'Udinese, già retrocesso. Il Milan conclude quindi il torneo al quinto posto finale, a pari merito con la Samp.
Per la qualificazione in Europa serve lo spareggio: gara secca in campo neutro. A Torino i rossoneri superano i blucerchiati con la rete di Massaro ai tempi supplementari e volano in Coppa Uefa. Ma l'obiettivo raggiunto non basta a Capello per ottenere la riconferma. Berlusconi ha altri progetti. E guarda verso Parma dove c'è un tecnico che sta rivoluzionando il calcio con i concetti di difesa a zona e pressing. Si chiama Arrigo Sacchi e il Cavaliere lo ha visto all'opera mentre eliminava con la sua squadra il Milan in Coppa Italia. Sarà proprio Sacchi a sostituire Capello in panchina la stagione successiva per scrivere alcune delle pagine più belle della storia rossonera. Ma la vita è una ruota e qualche anno più tardi sarà proprio Sacchi a riconsegnare il timone a Capello. Come andò a finire lo sanno tutti. Cosa succederà a Brocchi, invece, lo scopriremo solo vivendo.
Mariano Messinese
@MarianoWeltgeis
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