Ieri è squillato il telefono di Urbano Cairo. È bastato capire chi fosse, per avere chiaro tutto ciò che sarebbe successo. Era Marco Fassone, amministratore delegato rossonero, per parlare di Andrea Belotti. Ovviamente il Presidente granata lo sapeva, come Fassone sapeva che dall'altro lato del telefono avrebbe trovato forte resistenza. Dopo la sommossa popolare sui social con l'hashtag #BelottiMilan, il Diavolo è passato ai fatti per la prima volta. Situazione in evoluzione, trattativa aperta. I rossoneri sono molto interessati e hanno già avanzato una proposta da 70 milioni, tra cash e contropartite. Verosimilmente l'offerta fatta potrebbe essere da 50 milioni più Gianluca Lapadula, che andrebbe direttamente a sostituire il Gallo. Juraj Kucka e M'Baye Niang, scrive La Gazzetta dello Sport, sono altri giocatori che il Milan potrebbe inserire, ma Cairo preferisce l'offerta solo cash. L'offerta infatti è stata ritenuta insufficiente: i granata vogliono 100 milioni. In caso di offerta di quel tipo, sarà cessione sicura. Altrimenti, comunque, una piccola riflessione ci sarà.
news milan
Milan, pressing su Belotti: offerti 70mln, non bastano
Il Diavolo punta Belotti. Tra soldi e giocatori ieri è stata fatta un'offerta da 70 milioni. Per ora non bastano. Il Torino lo valuta 100mln.
Belotti ormai è entrato di diritto tra i più grandi attaccanti europei. La sua valutazione è da top player assoluto e probabilmente tra gli italiani queste cifre possono valerle Leonardo Bonucci, Marco Verratti, Gianluigi Donnarumma e forse nessun altro. Lui, però, è un attaccante. E gli attaccanti non solo costano di più, ma sono più amati, perché la buttano dentro. Ecco perché i tifosi si sono scatenati volendo il Gallo. È un sogno per i ragazzi, nonostante non sia particolarmente moderno, non faccia la dab dance e non inventi esultanze nuove ogni volta. Lui ha la sua cresta a mano aperta. Semplice, essenziale. Piace anche per questo e Fassone e Massimiliano Mirabelli sono iscritti al fan club. Finora non è stato acquistato nessun italiano, ma lui sarebbe il benvenuto al Milan. Magari Belotti non sarà molto tecnico, ma di certo lo è più di Carlos Bacca e soprattutto fa gol: in un campionato e mezzo ne ha fatti 37.
I rossoneri, comunque, in realtà si erano interessati già da tempo, quando il campionato ancora doveva finire. Adesso, però, sta alzando il ritmo. Gli obiettivi iniziali erano Alvaro Morata, che però al termine della finale vinta con il Real Madrid ha chiuso al ritorno in Italia, e Pierre Aubameyang, che invece chiede uno sproposito come stipendio nonostante sia in uscita dal Borussia Dortmund. Belotti è sempre stata la prima alternativa e intanto continuava a segnare. Una società di rilevazione statistica ha comunicato che, sorprendentemente, Belotti è l'unico in Serie A che continua a crescere e migliorare.
Non è un caso, infatti, che il Milan non sia l'unico club interessato al ragazzo. Soprattutto dall'estero sono arrivate diverse offerte. L'Atletico Madrid sembrava pronto a prenderlo prima che fosse bloccato sul mercato, l'Arsenal si è già mosso, mentre il Manchester United sempre il più attento. Al Torino è arrivata un'offerta da 77,5 milioni, rifiutata: ne servono 100. Nessuno, quando è stata stabilita la clausola, pensava che un club sarebbe arrivato a offrire tanto, ma invece...
La situazione è stata ribadita ieri proprio da Cairo, che ha ripetuto di non voler cedere Belotti, a meno che dall'estero non arrivi un club con 100 milioni. In quel caso sarebbe costretto, a meno che non sia il giocatore a voler restare. Per il Milan sono arrivati i consigli di Christian Vieri: "Bisogna prendere giocatori di qualità per fare il salto, Morata o Belotti". Infine il capitano milanista, Riccardo Montolivo, al termine del match dell'Italia, ha confessato che qualche battuta con Andrea ci sia stata. Fassone apprezzerà. Cairo, però, è tranquillo. Ha un ottimo rapporto con Belotti e parlano spesso. Decideranno insieme e se Belotti spingesse per il Milan...
TI POSSONO INTERESSARE ANCHE:
SEGUICI SU:Â Facebook///Twitter///Instagram///Google Plus///Telegram
© RIPRODUZIONE RISERVATA