"Nell'incontro di giovedì sera - andato in onda verso mezzanotte - all'hotel Palace di Bormio, non c'è stata una rottura fra Urbano Cairo, patron del Torino allenato da Sinisa Mihajlovic, ed Andrea Belotti, centravanti granata voluto fortemente dal Milan di Vincenzo Montella. Infatti, il presidente del club piemontese, alla sua uscita dal garage dell'hotel, annunciò il fatto che l'incontro andò bene, esclamando la frase "Tutto a posto, tutto a posto". Perché tutto a posto? E cosa? Belotti, riporta La Gazzetta dello Sport in edicola oggi, non ha chiesto a Cairo di essere ceduto al Milan. Il Gallo non ha mai nascosto che gli piacerebbe giocare nella squadra per cui tifava da ragazzino: il Toro lo sa da ben prima dell’altro ieri. E sarebbe stato inutile nascondere che quella squadra gli ha offerto un contratto molto importante. Ma proprio questo è un elemento chiave nella dinamica del triangolo Torino-Belotti-Milan.
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Belotti-Torino, nessuna rottura. Ed ora Cairo…
Nell'incontro di giovedì fra Urbano Cairo, presidente del Torino, ed Andrea Belotti, attaccante granata voluto dal Milan, non c'è stata rottura fra le parti
"Il vero colloquio decisivo non era e non poteva essere quello fra giocatore e presidente: sarà, nel caso, quello fra presidente e dirigenti del Milan. Ma con un approccio che consenta altre prospettive, rispetto ai precedenti. Anche di questo Cairo ha parlato con il centravanti l’altra notte: troppa sproporzione fra l’ingaggio che gli ha promesso il Milan (circa 3,5 milioni all’anno) e la cifra offerta al Toro per il suo cartellino (un totale di circa 60 milioni, fra cash e giocatori). Quasi un'offesa - dice la Rosea - al valore del giocatore, un suo deprezzamento.
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