Non è ancora quella squadra spettacolare e imbattibile che qualcuno sognava, ma questo Milan inizia a far intravedere qualcosa di molto interessante. Giovedì l'Austria Vienna, avversario modesto ma regolato da vera "grande" con un secco 5-1, ieri l'Udinese, sicuramente superiore e più pericoloso come avversario, domato sul 2-1, ma il risultato poteva essere tranquillamente più abbondante. I campioni non mancano, a questo Milan. Giovedì show di Andrè Silva e Hakan Calhanoglu, ieri entrambi in panchina, per lasciare la scena a un inarrestabile Nikola Kalinic. La sensazione è che, comunque, la lezione della Lazio sia servita e che i rossoneri abbiano cambiato mentalità.
archivio2017
In alto i Kalinic! Il croato si è già preso il Milan
Il futuro appare decisamente roseo. La rosa è qualitativamente eccellente e la manovra che si è vista ieri lo ha evidenziato: momenti di bellissimo calcio. Certo, qualche piccolo difetto c'è ancora. Il 3-5-1-1 vede Suso un po' fuori ruolo, anche se ha il compito di creare spazio per le incursioni degli esterni, ma è solo una delle tante soluzioni possibili. Vincenzo Montella sta cercando di trovare gli interpreti giusti nel giusto sistema di gioco, consapevole di poter alternare con serenità. Anche se spesso vince chi ha uno scheletro saldo e cambia il giusto.
Punto fermo del Milan, nonostante la concorrenza, sembra essere Kalinic. Il croato non è l'attaccante di grido che qualcuno voleva dal mercato, ma ha dimostrato di saper fare i gol decisivi e di poter aiutare la squadra. Ieri entrambe le reti portano la sua firma e senza il VAR sarebbero state tre. Il croato ha esperienza, umiltà, concretezza. 28 su 30 gol in Serie A li ha segnati da dentro l'area. La sensazione è che lui sia imprescindibile, con Patrick Cutrone e Andrè Silva ad alternarsi al suo fianco quando si giocherà con due punte.
L'Udinese ha fatto il match che doveva fare, con tutti i propri limiti. Cerca di opporre resistenza, ma ovviamente non è la Lazio. Alla fine i bianconeri si ritrovano per larga parte di gara schiacciati nella propria metà campo, senza riuscire a partire in contropiede, scrive La Gazzetta dello Sport, anche per propri demeriti. Di certo non ha aiutato il continuo cambiamento di modulo di Luigi Delneri, che ha finito per confondere le idee ai suoi uomini. I bianconeri sono pericolosi solo con Kevin Lasagna, mentre Maxi Lopez va a sprazzi. Male Jakub Jankto.
In fin dei conti il 2-1 è un risultato che sta anche stretto ai ragazzi rossoneri. Il Diavolo si è portato avanti al 22' dopo una bella azione costruita da Davide Calabria e Kalinic, ma si è fatto raggiungere poco dopo a causa di un clamoroso errore di Alessio Romagnoli, che ha servito Lasagna, il quale a tu per tu con Gianluigi Donnarumma non ha sbagliato. Un minuto dopo (31') è però ancora Kalinic, da vero rapace, a insaccare. Tutto in dieci minuti? No, intorno tante emozioni. San Siro si era gelato quando Lasagna aveva portato avanti i bianconeri, ma il VAR ha decretato la posizione di offline; così come si era rilassato quando a cinque dalla fine Kalinic aveva fatto tripletta, ma è ancora il supporto tecnologico a dire no. La Gol Line, invece, ha negato a Leonardo Bonucci la gioia della prima marcatura. Inoltre, anche un palo di Kalinic e diversi interventi decisivi di Simone Scuffet.
Le scelte di Montella si sono rivelate rischiose, ma corrette. L'unico dubbio permane su Calhanoglu, che dopo la buona prova di Vienna è entrato anche ieri bene in partita. Forse sarebbe stato più frizzante lui di Suso o di Giacomo Bonaventura. Jack però è garanzia di equilibrio e lo spagnolo ha fatto una partita sporca, ma utile, togliendo riferimenti ai bianconeri e venendo spesso a giocare al centro con l'ottimo Lucas Biglia. Restano da oliare alcuni meccanismi difensivi e da ritrovare il miglior Bonucci. Promosso in blocco il centrocampo. Adesso la Spal sembra un'avversaria alla portata, ma l'insidia è dietro l'angolo. In ogni caso le vere risposte le daranno Sampdoria e Roma.
TI POSSONO INTERESSARE ANCHE:
© RIPRODUZIONE RISERVATA