Il terzino sinistro argentino Leoneol Vangioni, primo acquisto del Milan, ha rilasciato una lunga e interessante intervista alla Gazzetta dello Sport.
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Vangioni: “Sono pronto per giocare: mi ispiro a Cafu e Maldini”
Ecco le sue parole: "Mi chiamo Leonel con la "e", non come Messi. Ho 29 anni e mi sentivo pronto per un’esperienza nel calcio europeo. Gioco sulla fascia e ho già detto che Maldini era la mia ispirazione, ma calma, il paragone è assolutamente azzardato: lui è un riferimento".
Quando per la prima volta le hanno parlato del Milan che immagine le è venuta in mente?
"Il nome del club e il suo significato. Basta questo per spiegare cosa vuol dire il Milan qui a Milano, in tutta Italia e fino in Argentina. Mi sto godendo questi primi giorni in città ma non importava venissi fin qui per capire l’importanza che ha questa società: ripeto, basta dire Milan, basta il nome".
Quanto ha dovuto pensarci su?
"Appena hanno chiamato mio padre ho subito accettato, il Milan è un grande sogno diventato realtà. In Argentina essere qui e giocare in questa squadra vuol dire molto".
Caratteristiche di gioco?
"Sono un difensore portato a spingere molto in avanti, prima ero un volante, un centrocampista. Poi ho arretrato la mia posizione ma resto portato per la fase offensiva. Qui imparerò a difendere ancora meglio ma continuerò a pensare all’attacco e a fare assist a Bacca o a chi sarà in area, la parte che mi piace di più".
Cos’ha visto di Maldini?
"Qui a Milano la sua immagine al museo che basta per capire la straordinaria carriera che ha fatto. Lui è il massimo riferimento del club. Negli anni ho visto anche molti video delle sue partite e dei suoi successi. Ripeto, è solo un modello e non un giocatore a cui oso paragonarmi. Per certe caratteristiche posso essere più simile a Cafu ma anche lui è stato davvero grande".
L’ultimo argentino del Milan a vincere sulla fascia è stato Guglielminpietro, scudettato con Zaccheroni nel ’99. Vorrebbe far parlare di sé allo stesso modo?
"Magari. Prometto il massimo sacrificio e impegno per questo gruppo. Mi piacerebbe si continuasse a parlare di me in Argentina come di un vincente, anche per far venir voglia ad altri di seguirmi".
E’ anche già pronto per fare il titolare del Milan?
"Chiaro che non decido io ma mi sento assolutamente pronto. In Argentina ho giocato tante buone stagioni, ho vinto sei titoli, compreso campionato argentino, Coppa Sudamericana e Libertadores. Ho l’età giusta e mi sentivo stimolato da una nuova avventura in Europa, magari in un club di questa grandezza. Voglio fare un buon precampionato, fare bene già delle prime partite e poi provare a essere un giocatore importante per dare il mio contributo. Sono arrivato qui per giocare, quello è l’obiettivo".
In ogni caso giocherà solo in Italia e non in Europa: le dispiace?
"Ho già fatto una scelta simile. Quando andai al River Plate era appena risalito dalla retrocessione e sono arrivato a vincere. Ovvio che ci sia delusione se un club così importante fa fatica ma dobbiamo pensare al futuro con fiducia, non guardarci indietro. Inizierà una nuova stagione, penso solo a quello. Una squadra come il Milan tornerà presto protagonista e già dall’anno prossimo lotterà per le prime posizioni. Non sono un portafortuna, se il Milan tornerà in alto sarà solo perché è una grande squadra".
Vangioni cosa può promettere?
"Vorrei fare più assist, i gol non sono il mio forte, ma servire i compagni penso di sì. Vorrei farne di più di quanti ne ho fatti in questi anni in Argentina. Oltre al massimo del sacrificio e dell’impegno per la maglia e per i compagni. Conosco già tutti per fama visto che il campionato italiano da noi è ancora seguitissimo, ma non ancora personalmente».
Lei potrà aiutare il Milan e il Milan in cosa potrà aiutare lei?
"A riprendermi la nazionale argentina, è un mio obiettivo".
In questi giorni a Milano si è fatto un’idea della città che l’accoglierà?
"La sto conoscendo, è molto bella e tranquilla. So già che non avrò problemi di ambientamento".
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