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ESCLUSIVA PM – Viviani: “Milan determinato, stasera gara da tripla. Scudetto? In quattro davanti”

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La nostra redazione ha contattato Fabio Viviani, collaboratore tecnico del Palermo ed ex Udinese. Passato anche da Milan e Napoli, ci ha raccontato che...

Luca Fazzini

Dopo la vittoria sul Palermo, è già tempo di campionato per il Milan di Sinisa Mihajlovic, questa sera di scena al Friuli di Udine per la sfida ai bianconeri. La redazione di Pianetamilan.it ha contattato in esclusiva Fabio Viviani, vice-allenatore dei friulani dal 2012 al 2014, attuale collaboratore tecnico proprio dei rosanero e con una breve avventura da calciatore anche in rossonero (nel 1988-1899, con 6 presenze all'attivo).

Buongiorno Fabio. Iniziamo dal suo Palermo e da sabato sera: cosa è andato storto e non ha funzionato a San Siro?

"Abbiamo fatto una buona partita. Niente in particolare è andato storto, se non in alcuni episodi per scelte individuali che ci sono costate care. La nostra squadra è un po' inesperta nella gestione di alcune situazioni come la punizione che ha causato il 2-1 per il Milan. Erano tre minuti che eravamo in dieci e la nostra squadra non è stata in grado di gestire quei momenti". 

Come ha visto il nuovo Milan di Mihajlovic?

"L'ho visto abbastanza bene. Quest'anno sono una squadra determinata, perchè cercano un gioco corale di squadra. Hanno due attaccanti fortissimi che danno molto alla squadra anche in termini di corsa, di dinamismo, di aggressione degli avversari, e ciò aiuta tutta la squadra. Noi nel secondo tempo abbiamo giocato sicuramente meglio, li abbiamo messi in difficoltà con la nostra intensità, con la nostra velocità, ma è comunque una squadra che quest'anno lotta e la qualità che ha in rosa è una base certamente importante". 

Cosa ha detto mister Iachini subito dopo la partita e in questi giorni durante gli allenamenti?

"Il mister era soddisfatto per la prestazione, che è stata ottima. Abbiamo recuperato due volte il risultato, li abbiamo messo di continuo in difficoltà, ma allo stesso modo perdere non fa mai piacere, anche e soprattutto dopo una prestazione del genere. Ci sentivamo di meritare un risultato positivo".

Che rapporto ha con l'Udinese?

"Un ottimo rapporto. Ho passato due anni stupendi, è stata una grandissima esperienza, di gestione di molti giocatori, multietnici e ciò è stato per me un grande bagaglio di esperienza. Poi fortunatamente da quando li incontro da avversario ho sempre avuto un risultato positivo, per cui il rapporto resta buono..."

Come vede la sfida di questa sera al Friuli?

"Credo che sia una sfida aperta, perchè l'Udinese viene da tre sconfitte consecutive, non sta giocando molto bene, ma ha comunque qualità in rosa e quindi è sempre pericolosa. Il Milan credo che con la vittoria contro di noi abbia un entusiasmo particolare perciò immagino voglia andare a giocare una partita a viso aperto. Sarà una sfida aperta ad ogni risultato".

Pronostico secco?

"Non c'è un pronostico secco. Ripeto, sono due situazioni diverse, entrambe le squadre cercheranno la vittoria, quindi credo che sia tranquillamente una partita da 1X2".

E' passato anche da Napoli e - appunto - Milan? Come vede i partenopei nella lotta scudetto? E il Milan? Chi può ambire al tricolore?

"Sono particolarmente legato a Napoli. Sono stato quattro anni, veramente fantastici, bellissimi, con molti successi, il ritorno della squadra dalla Serie C ad addirittura l'Europa. Sono molto legato alla società, alla città, spero che facciano il meglio possibile. Sicuramente il cambio di allenatore gli darà un'organizzazione difensiva maggiore, anche se servirà tempo. Hanno grandissima qualità in avanti e i due ultimi risultati dimostrano che possono fare gol - come nelle ultime stagioni - in qualsiasi momento. Sono sicuramente la mina vagante per arrivare nei primi due posti. La candidata numero resta sempre la Juve, per storia, tradizione, forza, competitività. E' partita un po' in sordina, ma bisognerà fare i conti sicuramente con lei. La Roma ha qualcosina in più, ma ritengo il Napoli una grande candidata per giocarsela fino in fondo. Il Milan credo sia un po' più indietro, mentre l'Inter sta ritrovando quello che ha sempre avuto Mancini come allenatore: una grandissima solidità, che può essere determinante in un campionato difficile come la Serie A".

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