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Milan, arriva Skriniar? Voci su Ancelotti jr. Furlani, che stoccata

Fabio Barera
Fabio Barera Redattore 

Dopo l'addio di Paolo Maldini dalla dirigenza rossonera, il Milan ha perso un grande senso di appartenenza, un fattore che fu determinante nelle vittorie del passato. Tifosi e addetti ai lavori sono concordi: al Milan serve un po' di sano MILANISMO, ma la società odierna continua a prendere decisioni che vanno all'opposto. Per questo noi di PianetaMilan, abbiamo aperto una nuova rubrica con aneddoti e testimonianze del passato, perché non si perda traccia di quel Milan berlusconiano che ha vinto tutto e che spaventata le avversarie con il solo nome. Ogni giorno, troverete un articolo di sano Milanismo nella sezione AMARCORD (qui la prima puntata).

Aiutateci a diffonderlo, soprattutto alle nuove generazioni, affinché sappiano COSA ERAVAMO e si ritrovi la VERA ANIMA MILANISTA!

Oggi vi raccontiamo il MILANISMO DI ALESSANDRO NESTA, attraverso un aneddoto di qualche tempo fa raccontato dalla leggenda rossonera in una live con Fabio Cannavaro:

"Qualsiasi giocatore che arriva al Milan se lo deve meritare. Al primo anno al Milan vinciamo la Champions League. Da romano, dico: 'Adesso qua, sigaretta, vivo di rendita'. Passa l'estate e acquisto del Milan? Jaap Stam. L'altro vicino era il Malda, ti fai due conti e dici: 'Questi me seccano'. Per rimanere 10 anni ti devi fare il cu*o, su come stare al Milan bisognerebbe farci una serie Netflix. Nessun giocatore è più grande di quel club".

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