Il punto più basso della storia recente: Milan, cambia tutto e fai così

Veniamo, ora, ai principali responsabili del disastro del Milan: i dirigenti. Se il Diavolo, oggi, si trova qui a leccarsi le ferite, lo si deve alle scelte scellerate che l'amministratore delegato Giorgio Furlani, il direttore tecnico Geoffrey Moncada e il Senior Advisor della proprietà, Zlatan Ibrahimović, hanno compiuto negli ultimi 24 mesi. Sbagliarle tutte era una missione davvero complicata, eppure ci sono riusciti. Sarebbe da far loro i complimenti, ironicamente, se ciò non fosse però avvenuto sulle spalle del Milan. Paolo Maldini fu cacciato per, citando il discorso di Furlani all'Università di Harvard, "realizzare la visione di Gerry Cardinale" dopo un quinto posto sul campo (divenuto poi quarto, quindi qualificazione in Champions League) per la penalizzazione della Juventus e una semifinale di Champions. Furlani, Moncada e Ibra, invece, non soltanto non pagheranno - come logica avrebbe voluto - con il loro allontanamento. Anzi, a loro sarà affidata la missione di rinascita del Milan. Tanti auguri Diavolo!

Visto che così sarà, come si riuscirà a rilanciare il vecchio cuore rossonero oltre l'ostacolo? Definendo ruoli chiari, quindi scacciando via la confusione che da tempo regna al quarto piano della sede di Via Aldo Rossi, prima di tutto. Devono poi cambiare la mentalità, l'approccio al calcio. Il Milan non è una semplice azienda che deve avere il bilancio come sua unica linea guida. È una squadra di calcio che, nel rispetto del bilancio, ovviamente, deve diventare sempre più forte e competitiva. Basta paletti su stipendi, diktat su commissioni ad agenti e calciatori, vanno gestiti meglio gli investimenti. Soprattutto, serve ambizione sportiva. Il tifoso vuole vedere vincere il Milan, non gli interessa se il brand vola negli USA, in Cina o in Medio Oriente. Dimenticavo: il direttore sportivo è una necessità, non un plus. Va inserito immediatamente ed affidare a lui, in via diretta, la gestione sportiva del Milan. Una persona di calcio, che sappia far produrre calcio. Finora si è vista solo presunzione, da parte dei dirigenti, e pochissima autocritica. È il momento di iniziare, non credete? PROSSIMA SCHEDA