Il famoso giornalista sportivo Paolo Condò ha commentato, in un editoriale pubblicato sul 'Corriere della Sera' oggi in edicola, Torino-Milan 2-3, 'Monday Night' della 14^ giornata della Serie A 2025-2026, vinto dal Diavolo in rimonta. Il punto
"Il Milan ha firmato con lettere scarlatte il modulo di iscrizione alla corsa Scudetto". Esordisce con queste parole Paolo Condò, prestigioso giornalista sportivo, nell'editoriale con cui, sul 'Corriere della Sera' oggi in edicola, ha commentato la vittoria in rimonta, da 2-0 a 2-3, del Diavolo in casa del Torino.
Torino-Milan 2-3, Condò: "Diavolo, terzo incomodo per lo Scudetto"
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"Era la serata per farlo, visto che le due squadre universalmente considerate migliori — Napoli e Inter — s’erano appena elevate dalla mischia con prestazioni di qualità, e il Milan ha scelto un modo che sottintendesse il suo status di terzo incomodo, meno forte ma più cattivo, non a caso le due migliori le ha già battute", ha proseguito Condò.
"Riemergere alla luce dopo essere precipitati due piani in fondo al pozzo non è impresa da tutti. Il Milan è sopravvissuto alla falsa partenza trovando con Adrien Rabiot il gol della domenica che gli ha impedito di non crederci, ma il Toro è squadra che agli alti regimi funziona (ha battuto Napoli e Roma), semmai è ai bassi che il suo motore si spegne. Ci voleva qualcosa di più, e Massimiliano Allegri l’ha trovato in panchina dove il suo fragilissimo campione Christian Pulisic — si metta la maglia di lana, stiramenti e botte gli hanno già tolto abbastanza partite per perderne altre influenzato — ha trasformato l’attacco".
"Pulisic, fragilissimo campione. Nkunku, voglia ritrovata"
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Condò ha poi speso due parole per un protagonista forse inatteso di Torino-Milan. "E qui va sottolineata la voglia ritrovata nella ripresa da Christopher Nkunku dopo un altro primo tempo sconcertante. Stiamo parlando di un attaccante che nei due anni al RB Lipsia (2021-2023) segnò 50 gol complessivi e che ieri ha perso la palla che ha portato al 2-0 del Toro dopo un contatto con Adrien Tamèze".