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Santiago Giménez (attaccante AC Milan), qui durante Milan-Fiorentina 2-1 (Serie A 2025-2026) | News (Getty Images)
Domenica sera, a 'San Siro', il Milan di Massimiliano Allegri ha battuto, in rimonta per 2-1, la Fiorentina di Stefano Pioli grazie a un calcio di rigore - trasformato all'86' da Rafael Leão - concesso dell'arbitro Livio Marinelli, chiamato alla 'on field review' al VAR da Rosario Abisso, per un fallo di Fabiano Parisi su Santiago Giménez.
Il 'Corriere della Sera' oggi in edicola ha evidenziato qual è stato il parere dei vertici arbitrali sull'episodio. Classificato, di fatto, come un "rigorino". Ovvero di quelli che, con le nuove direttive, sarebbe meglio non fischiare. Ma che, allo stesso tempo, non è un errore vero e proprio dei direttori di gara.
Il contatto Parisi-Giménez, infatti, c'è ed è evidente. Il difensore viola si disinteressa dell'azione e, per evitare che la palla torni all'attaccante rossonero, allarga il braccio colpendolo al volto. Non violentemente, ma volontariamente, con il chiaro obiettivo di frenarlo. Per questo motivo, né Marinelli né Abisso saranno fermati con un turno di stop che, con la nuova gestione, scatta in maniera automatica in presenza di un errore grave.
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La motivazione è che la dinamica di campo avrebbe potuto indurre l'arbitro a fischiare. I responsabili CAN, invece, ha sottolineato ancora il quotidiano generalista, hanno giudicato eccessivo l'intervento del VAR: in questi casi - questo il loro pensiero - l'arbitro dovrebbe fidarsi più di sé stesso. I vertici arbitrali, più che sull'episodio del rigore, non hanno però gradito come Giménez abbia accentuato contatto e caduta.
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