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Italia, Sacchi: “Gattuso ha lottato per diventare un calciatore. Ecco cosa conta”

Italia, Sacchi: 'Gattuso ha lottato per diventare un calciatore. Ecco cosa conta'
Arrigo Sacchi, ex allenatore del Milan, parla di Gennaro Gattuso e della sua nuova avventura sulla panchina dell'Italia. Ecco il suo pensiero
Emiliano Guadagnoli
Emiliano Guadagnoli Redattore 

"Parte l’avventura di Gattuso sulla panchina della Nazionale e, lo dico subito così evitiamo ogni tipo di equivoco, io sarà il suo primo tifoso". Arrigo Sacchi, ex allenatore del Milan, parla di Gennaro Gattuso e della sua nuova avventura sulla panchina dell'Italia. Ecco il suo pensiero da 'La Gazzetta dello Sport': "Ha lottato per diventare un calciatore anche se non aveva i piedi «educati», come si dice oggi; ha faticato; ha lottato come un matto; e ha saputo ritagliarsi uno spazio importante nel calcio italiano. Con la maglia del Milan e con quella della Nazionale. Merito della sua tenacia, della sua grinta, del suo coraggio".

Sacchi sull'Italia di Gattuso

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Sacchi continua: "Si gioca contro l’Estonia, bisogna vincere per tenere viva la speranza di arrivare al Mondiale, e penso che gli azzurri possano centrare questo obiettivo dopo due mancate qualificazioni che ancora mi addolorano. Per riuscirci, tuttavia, è necessario che tutta la Nazionale ragioni con la testa di Gattuso. Conta la mentalità, conta la voglia di arrivare per primi sul pallone, conta lo spirito che si mette in campo. Chi va in azzurro deve amare la maglia, deve essere disposto a buttarsi nel fuoco per evitare un gol e deve sudare come un dannato per cercare di farne uno. Penso che Gattuso sia l’uomo giusto per trasmettere questo messaggio. Che cosa volete che possa fare dal punto di vista tattico? Non è mica un mago, e maghi in circolazione non ne vedo, ha poco tempo per allenare i suoi ragazzi e per insegnare loro i suoi principi di gioco".


Sacchi conclude: "L’importante è che l’Italia sia compatta, che non si allunghi, che faccia viaggiare velocemente il pallone, che abbia il coraggio e la voglia di andare a pressare l’avversario nella sua metà campo, così da intimorirlo. Proprio come faceva Gattuso quando giocava".