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RASSEGNA STAMPA

Condò: “Leao, che errore!”. Modric dimostra ancora di essere un plus garantito

Condò: 'Leao, che errore!'. Modric dimostra ancora di essere un plus garantito
Nel suo commento a Juventus-Milan per il 'Corriere della Sera' il giornalista Paolo Condò ha posto l'accento sull'occasione finale sprecata da Rafael Leao e sulla qualità assoluta di Luka Modric
Redazione PM

Juventus-Milan è stato teatro di una nuova prestazione eccellente da parte di Luka Modric. Pur in una partita non bella, e dominata solo a tratti dai rossoneri, la regia del croato e la sua capacità di lettura in fase difensiva sono risaltate all'occhio degli spettatori. La sua continuità di rendimento e la sua continuità fisica - anche ieri 90 minuti in campo per lui - rapportati all'età (40 anni) sbalordiscono sempre di più. Ieri, addirittura, ha espresso le cose migliori in fase di non possesso. In fase di costruzione il suo compito era molto difficile a causa di una Juventus molto attenta e ordinata dietro. Eppure, sul finire del match, una sua bellissima palla in profondità ha trovato lo smarcamento di Leao, il quale ha poi calciato male, sprecando una grossa chance per portare a casa i tre punti. Attorno a questa azione, Paolo Condò ha strutturato il suo commento della sfida di ieri sera. Di seguito, si riportano le sue parole, scritte sul 'Corriere della Sera'.

Juventus-Milan, il commento di Condò

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"E improvvisamente le cinque favorite si ritrovarono ai primi cinque posti. Lo 0-0 di Juve-Milan, il negativo del 4-3 eccessivo col quale la Juve vinse lo scontro diretto con l’Inter, lancia in fuga il Centro-Sud rappresentato da Roma e Napoli. Il Milan perde contatto ma dribbla un altro ostacolo, e il cioccolatino estremo che Modric porge allo sciagurato Leao — che errore! — è il simbolo del plus garantito dal croato".


"Gara improntata alla robustezza assai più che al genio, con l’eccezione del funambolico Conceicao (perché toglierlo?). Ma desta impressione la quantità di costoso talento messa in campo nel tratto conclusivo, da Leao a Nkunku, da Vlahovic a Openda, e lo zero che ha prodotto".