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Panchina Milan, quale futuro? Servono chiarezza ed una strategia comune

Ivan Gazidis e Paolo Maldini, dirigenti del Milan (credits: GETTY Images)

Si rincorrono le voci di un accordo già raggiunto tra Milan e Ralf Rangnick per il 2020-2021. Ma il club smentisce. Chi decide in Via Aldo Rossi?

Daniele Triolo

"CALCIOMERCATO MILAN - Stefano Pioli è subentrato alla guida tecnica del Milan ad ottobre, rilevando, dal collega Marco Giampaolo, una squadra in disarmo ed alle soglie della zona retrocessione. Dopo un iniziale periodo in cui i risultati faticavano ad arrivare, complice anche un calendario difficile per Alessio Romagnoli e compagni, con tanti big match uno dietro l'altro, Pioli ha gradualmente risollevato le sorti del Diavolo.

"Con l'arrivo del 2020, poi, in conseguenza con il ritorno di Zlatan Ibrahimovic in rossonero ed una riorganizzazione della rosa passata anche attraverso qualche cessione illustre (Jesús Suso e Krzysztof Piatek), il Milan si è rimesso in carreggiata e, ad oggi, dopo 24 giornate di campionato, è al 6° posto in classifica, seppur in coabitazione con le sorprendenti Hellas Verona e Parma, in corsa per un posto nella prossima edizione dell'Europa League, obiettivo minimo stagionale.

"Ancora poco, forse, affinché scatti una conferma automatica di Pioli sulla panchina rossonera per la stagione 2020-2021 (il club, sotto sotto, spera ancora in un miracoloso conseguimento del quarto posto, ovvero la qualificazione in Champions League), ma, senza dubbio, è già tanto, tantissimo, per rendere onore al lavoro di Pioli, per come ha saputo entrare nella testa, nel cuore dei suoi giocatori ed averli messi in condizione di esprimersi a buon livello sul terreno di gioco.

"Meriti, questi, che l'area sportiva del club di Via Aldo Rossi, dal direttore tecnico Paolo Maldini, al Chief Football OfficerZvonimir Boban, per terminare con il direttore sportivo Frederic Massara, gli riconoscono in pieno. Maldini, in una recente intervista per 'Sky Sport', ha sottolineato come la società sia contenta del lavoro di Pioli e che, se i risultati a fine stagione sorrideranno al Diavolo, ci si metterà al tavolino tutti insieme per discutere, eventualmente, di strategie future.

"Tutto molto bello, se non fosse che, a quanto pare, non tutti in casa Milan sembrano pensarla così. Si rincorrono, infatti, in queste ore voci, provenienti da Germania e Francia, di un accordo già raggiunto tra i rossoneri e Ralf Rangnick per la stagione 2020-2021. Addirittura, si parla della stipula di un pre-contratto che, qualora non venisse rispettato, porterebbe il Milan a dover pagare penali salatissime.

"Rangnick, ex allenatore di Schalke 04, Hoffenheim e RB Lipsia, attualmente ricopre il ruolo di responsabile dell'area sportiva della 'Red Bull', e supervisiona, in pratica, tutte le squadre di calcio affiliate al marchio, ovvero lo stesso RB Lipsia (Germania), RB Salisburgo (Austria), New York Red Bull (U.S.A.) e Red Bull Brasil (Brasile). Un modello di efficienza aziendale espanso in tutto il mondo, con società dai conti in ordine, ricche di giovani promettenti, e l'obiettivo, mirato, di scalare le classifiche dei rispettivi campionati di appartenenza.

"Un modello, firmato Rangnick (scopritore anche di Erling Braut Haaland ...), che l'amministratore delegato Ivan Gazidis vorrebbe riproporre anche nel Milan. Sarebbe stato, infatti, il dirigente sudafricano di origini greche ad aver preso contatti, personalmente, con Rangnick per la prossima stagione. L'idea, però, sarebbe già stata bocciata dagli altri dirigenti rossoneri. Maldini, sempre nel corso di quell'intervista a 'Sky Sport', lo ha aveva ritenuto "profilo non idoneo da accostare in questo momento ad un club come il Milan". In pratica, se fosse per Maldini, Boban e Massara, in caso di sostituzione di Pioli, si potrebbe andare su chiunque fuorché su Rangnick.

"Gli interrogativi, allora, diventano tanti: con quale 'potere' Gazidis, che dovrebbe occuparsi di sponsor ed area dirigenziale, avrebbe contattato Rangnick arrivando addirittura ad un pre-contratto, scavalcando, di fatto, tutti i responsabili dell'area tecnico-sportiva del Milan? Quello conferitogli dal fondo Elliott Management Corporation? E, se così fosse, potrebbe Gazidis operare in tali termini, sebbene il suo contratto sia in scadenza il prossimo 30 giugno e, ad oggi, il suo operato non abbia prodotto alcun significativo miglioramento sui conti del Milan?

"Chi 'comanda', insomma, nel Milan? La sensazione è che, all'interno del club, ci siano due anime distinte e separate: la cosa preoccupante è che non si riesce a capire quale delle due sia predominante. Il rischio è che tutto questo disturbi, poi, sul campo, il lavoro di Pioli e dei suoi ragazzi, minando, così, le certezze acquisite in vista del rush finale di una stagione ancora tutta da scrivere. Ecco perché è auspicabile, da parte della dirigenza, una presa di posizione comune sulle voci che riguardano Rangnick, e, logicamente, per il presente e per l'immediato futuro, l'adozione di una strategia condivisa.

"Quello che conta è il bene del Milan e finché i calciatori avvertiranno questo clima di incertezza sulle loro teste, è davvero difficile che possano giocare con la mente sgombra, concentrandosi solo su quanto avviene sul terreno di gioco, per regalare ai tifosi rossoneri le gioie che tanto aspettano e meriterebbero. Non soltanto il nome di Rangnick, però, colonizza in questi giorni le pagine dei quotidiani sportivi in edicola: per scoprire chi altri potrebbe sedere sulla panchina del Milan, continua a leggere >>>

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