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Massimiliano Allegri (allenatore del Milan) | Getty Images
Quest'estate ci si aspettava una rivoluzione del Milan riguardo all'assetto dirigenziale. Gli arrivi di Igli Tare nel ruolo di direttore sportivo e di Massimiliano Allegri come allenatore facevano ben sperare. Il loro peso, però, fin qui non si è avvertito particolarmente. La rivoluzione, infatti, è stata di natura tecnica e ha riguardato la rosa dei giocatori. Sul calciomercato estivo ne sono stati venduti molti e a Milanello sono stati accolti tanti nuovi volti. L'idea dietro all'operato dei dirigenti sul mercato non si è ben capita e la squadra ad ora presenta parecchie lacune, specialmente in difesa e in attacco. In compenso, il centrocampo è di gran lunga il reparto migliore.
Adesso che il calciomercato si è chiuso e che la sosta nazionali sta giungendo al termine, sta ad Allegri provare ad assemblare nel migliore dei modi i calciatori a disposizione. Se ci riuscirà, l'obiettivo quarto posto potrebbe essere alla portata. Per Luca Serafini - giornalista di fede rossonera - il tecnico livornese è atteso da un'impresa piuttosto ardua. Ecco, infatti, che cosa ha detto a Sportitalia.
Il suo esordio è stato questo: "Allegri quest’anno ha il ruolo del cuoco del panettone. Il panettone nella leggenda è nato per caso, bisognava fare per Lorenzo De’ Medici un dolce all’ultimo momento ed è stato preso quello che si aveva ed è venuto fuori un capolavoro. Però succede una volta, non è che accade sempre così".
E poi ha detto: "Il mercato del Milan è andato tra virate brusche, soffi di vento tra varie parti ed è l’unico club del mondo in cui il calciomercato lo fanno in quattro. Adesso Allegri ha una bella valanga di centrocampisti, due o tre attaccanti da mettere insieme alla bell'e meglio, degli esterni che sono dei punti di domanda da trasformare in punti esclamativi, cinque centrali di cui due ragazzi e tre di cui non si fida più nessuno a parte Gabbia. È un esperimento che adesso grava sulle spalle del povero Allegri. Il Bologna è più organizzato ed è più fatto, anche a Roma alla prima non aveva giocato male".
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